VOLONTÉ, Gian Maria
(App. IV, III, p. 845)
Attore cinematografico italiano, morto a Florina (Grecia) il 6 dicembre 1994, durante la lavorazione del film Lo sguardo di Ulisse di T. Anghelopulos.
Negli anni Ottanta e nei primi Novanta aveva confermato il proprio talento in opere di forte impegno artistico e ideologico. In La morte di Mario Ricci di C. Goretta (1983), che gli procurò il premio per il migliore attore al festival di Cannes, fu l'amaro testimone della violenza nascosta dal benessere svizzero; in Il caso Moro di G. Ferrara (1986) impersonò con grande intensità espressiva (per cui fu premiato al festival di Berlino) il leader democristiano; in Porte aperte (1990) di G. Amelio, e in Una storia semplice (1991) di E. Greco, ambedue da L. Sciascia, rappresentò al meglio lo sdegno per l'uso politico della pena di morte e la sconsolata certezza che il vero può essere irraggiungibile. Nel 1989 vinse il Nastro d'argento per L'opera al nero di A. Delvaux. Fra gli altri suoi film: La vera storia della Signora delle camelie di M. Bolognini (1981), Actas de Marusia di M. Littin (1985), Cronaca di una morte annunciata di F. Rosi (1987), Pestalozzas Berg di P. Von Gunten (1988), Tre colonne in cronaca di C. Vanzina (1990), Tirano Banderas (Il tiranno Banderas) di J.L.G. Sanchez (1994). Notevole la sua presenza anche in teatro e televisione, oltre che sul fronte della militanza politica.
Bibl.: N. Simsolo, Gian Maria Volonté, in Image et Son, settembre 1973; E. Viktorova, Das Phänomen Volonté, in Film und Fernsehen, gennaio-febbraio 1980; interviste in Cineaste, autunno 1975, e in Cine Cubano, 115, 1986; Hommage à Gian Maria Volonté, in Cinéma italien. Rencontres d'Annecy, 1987; G. Monteverdi, Gian Maria Volonté, in Ciak si gira, aprile 1991; S. Lusardi, I mille volti dell'impegno, ibid., gennaio 1995, pp. 66-69.