GIAVA (XVII, p. 81)
Ordinamento politico e amministrativo (p. 86). - Dal punto di vista politico, ai primi di marzo 1948 Giava era divisa come segue: a) Giava Orientale, comprendente il territorio che si trova ad est di una linea che unisce Grisee con Malang e scende alla costa meridionale presso le falde occidentali del vulcano Semeroe. È uno stato autonomo, negara Djawa Timoer, costituitosi dopo l'arrivo delle truppe olandesi nel luglio 1947; la capitale è Soerabaja. b) La parte centrale con Djokjakarta, Soerakarta e Magelang forma tuttora il nucleo centrale e più vitale della repubblica indonesiana. c) Tutta la parte occidentale, ad eccezione della regione di Bantam, è occupata dalla truppe olandesi. Gran parte di essa forma lo stato autonomo di Giava Occidentale (negara Djawa Barat) costituitosi il 1° marzo 1948 e le cui frontiere corrispondono a quelle dell'antica provincia dello stesso nome, meno la regione di Bantam. Capitale di questo stato, con una popolazione di oltre 12 milioni di ab. in prevalenza Sundanesi, è Bandoeng. d) La regione di Bantam fa parte dei territorî della repubblica indonesiana. Tutte queste frontiere sono provvisorie; un plebiscito da tenersi entro un anno dalla data di un accordo politico da raggiungersi tra il governo delle Indie Olandesi e la repubblica, deciderà su di esse e sulla forma sotto la quale le varie parti dell'isola entreranno nei costituendi Stati Uniti d'Indonesia.
Popolazione e condizioni economiche (p. 82 e p. 84). - Scarseggiano i dati statistici recenti, specialmente sui territorî dipendenti dal governo di Djokjakarta. La popolazione neI 1940 era di 48.400.000 ab. con una natalità di circa 28‰ e un coefficiente di mortalità di circa 19‰. Dal 1943 in poi la natalità discese a 18 mentre la mortalità salì a 22, a causa dell'insufficiente nutrimento. Infatti l'abbandono delle opere d'irrigazione e l'irrazionale diboscamento accentuando il regime torrentizio dei fiumi, hanno fatto diminuire il raccolto di riso dalla media annua di 4,4 milioni di t. di riso mondo, fino al 1940, a soli 2,9 milioni di t. nel 1946. Il granturco da 2,1 milioni di t. scendeva a 0,7.
Da un punto di vista economico l'isola di Giava, con la sua popolazione sovrabbondante (densità 366, nel 1940) era già prima della guerra in un equilibrio instabile, che la guerra e il dopo guerra hanno peggiorato. Tra le colture quelle dello zucchero e del tè hanno sofferto di più.
Storia. - Il primo focolaio del fermento rivoluzionario di tutte le Indie Olandesi si trova nella parte nord occidentale dell'isola di Giava: in essa, intorno al 1920, si costituì un movimento, il Sarikat Islam (SI) che, alle rivendicazioni nazionalistiche, univa anche aspirazioni religiose e di progresso economico. Poco dopo, tale movimento si accordò con un'altra organizzazione di tendenze socialiste nata in quell'epoca, l'Associazione socialdemocratica indiana e tese alla conquista dell'autonomia politica ed alla distruzione del capitalismo. Un terzo movimento, a base marxista, il Partito comunista indiano attrasse a sé gli elementi più attivi di essi e sotto la guida dei suoi capi - provenienti dalle classi più colte ed evolute dell'isola - iniziò una serie di agitazioni violente che toccarono il loro culmine tra il 1923 e il 1926. Nel 1927 l'ingegnere Soekarno, capo del nuovo Partito nazionalista indonesiano, riuscì a costituire un fronte unico tra le varie organizzazioni nazionaliste - che ormai avevano seguaci anche fuori di Giava, in altre isole dell'arcipelago - diede loro una bandiera (bianca e rossa con in mezzo una testa di bufalo selvaggio) e iniziò una nuova serie di agitazioni terroristiche, in seguito alle quali il governo olandese intervenne energicamente. Il Partito nazionalista indonesiano rimase il gruppo politico più importante di Giava anche durante l'occupazione giapponese (1942-45). Soekarno collaborò con i Giapponesi; egli e Hatta, subito dopo la capitolazione del Giappone, il 17 agosto 1945, proclamarono l'indipendenza e pubblicarono la costituzione della repubblica indonesiana (v. indonesiana repubblica, in questa App.), comprendente oltre a Giava anche Sumatra e Madura e, il 6 settembre, costituirono un Gabinetto composto di elementi del loro partito e che avevano collaborato col Giappone.
Dopo la costituzione della repubblica, Giava rimase il centro di una vita politica piuttosto intensa e tumultuosa; il vecchio partito nazionalista perse parte della sua importanza a causa della nascita di parecchi altri partiti, il più importante dei quali è il partito di unità maomettana, detto Masjoemi o Partito repubblicano indonesiano; questo è il più fiero sostenitore dell'indipendenza della repubblica e, durante le trattative tra questa e l'Olanda, si oppose vivacemente all'accettazione dell'accordo di Linggadjati. Altro partito importante è il Partito socialista indonesiano composto prevalentemente da intellettuali e capeggiato da Sjahrir - più tardi presidente del consiglio - il quale è abbastanza conciliante nei riguardi dell'Olanda. Oltre al risorto partito comunista, ha base sindacalista il Partito Boeroech Indonesia. Tutti i partiti di sinistra formano una coalizione detta Sajapkiri.
Operazioni militari durante la seconda Guerra mondiale. - Nel secondo conflitto mondiale l'avanzata giapponese nei mari del sud culminò nel febbraio-marzo 1942 con la campagna per la conquista di Giava, di grande importanza strategica, perché il suo possesso consente il controllo dei principali passaggi fra l'Oceano Pacifico e l'Oceano Indiano.
Nel dicembre 1941, in seguito alla distruzione dell'arsenale di Cavite e all'annientamento delle forze aeree americane nelle Filippine, la piccola flotta asiatica della marina degli Stati Uniti, al comando dell'ammiraglio Thomas Hart si trasferì a Giava nella base fortificata di Soerabaia. Per coordinare le forze americane, britanniche, olandesi e australiane, il 2 gennaio 1942 fu formato un unico Comando (chiamato ABDA, cioè American, British, Dutch, Australian Com.), sotto il generale britannico A. Wavell. Nel gennaio 1942 le forze navali degli Alleati nel mare di Giava svolsero considerevole attività per contrastare l'avanzata giapponese, ma con poco successo, mancando la cooperazione aerea. Ai primi di febbraio dalle posizioni occupate nella parte meridionale del Borneo, di Celebes e delle Molucche i Giapponesi cominciarono attacchi aerei contro Soerabaja e altre località di Giava.
A metà febbraio, per accordi intervenuti, il gen. Wavel e l'ammiraglio Hart lasciarono il comando alle autorità olandesi (amm. K. Doorman). Dopo la caduta di Singapore anche le superstiti navi da guerra britanniche si dislocarono a Soerabaja; il 19 febbraio Port Darwin subì un fortissimo bombardamento aereo e le navi da guerra della marina australiana si trasferirono a Tjilatjap sulla costa meridionale di Giava.
Il 27 febbraio, in seguito alle notizie di avvistamenti di convogli giapponesi nel mare di Giava, la squadra ABDA, costituita da 5 incrociatori e 10 cacciatorpediniere, mosse da Soerabaja dirigendo in linea di fila a nord-ovest, alla velocità di 20 nodi. L'aviazione per la difesa di Giava era ridotta a una squadriglia di 8 velivoli da caccia e 4 bombardieri, perciò la squadra non poté avere scorta aerea. Allorché la squadra ABDA uscì dal porto fu attaccata da velivoli. Nel contempo la forza navale giapponese, che esercitava la protezione indiretta del convoglio, dirigeva verso Soerabaja, regolando i suoi movimenti sulle notizie dei velivoli, mentre quella degli Alleati procedeva nell'incertezza. Nel pomeriggio la squadra giapponese, costituita da 203 incrociatori armati di cannoni del calibro di 203 mm. e da 506 incrociatori leggeri e 3 squadriglie di cacciatorpediniere, aprì il fuoco da 22.000 m. Le forze navali avevano rotte convergenti; dopo circa un quarto d'ora dall'inizio del combattimento, essendo la distanza ridotta a 18.000 m. (successivamente ridotta a 13.000), l'azione divenne generale per tutti gli incrociatori. L'incrociatore olandese Giava fu ripetutamente colpito e l'incrociatore inglese Exeter ricevette un colpo di 203 mm. in un gruppo di caldaie, perciò uscì dalla formazione allontanandosi dal nemico. Un cacciatorpediniere olandese fu silurato e affondato. Per sottrarsi all'azione delle forze nemiche preponderanti, l'ammiraglio olandese accostò verso sud-est, rompendo il contatto, sotto la protezione di cortine nebbiogene. Le navi giapponesi inseguirono: per contrastare l'inseguimento i cacciatorpediniere inglesi e americani si lanciarono all'attacco col siluro; in questa fase un cacciatorpediniere inglese fu affondato.
La squadra ABDA incrociò nelle vicinanze di Soerabaja in attesa della notte, riprendendo quindi la ricerca dei convogli. Alle 23 di quella notte 3 incrociatori leggeri olandesi e l'incrociatore americano Houston avvistarono un numeroso convoglio, ma la forza navale giapponese fu pronta a proteggere i trasporti; ne seguì un combattimento, durante il quale due degli incrociatori furono affondati; le navi superstiti della squadra ABDA tentarono di raggiungere i porti dell'Australia, ma tutte, ad eccezione di 4 cacciatorpediniere americani, furono affondate. In tal modo la flotta nipponica ottenne assoluta libertà d'azione per occupare l'isola, senza nessuna perdita di navi.
Per l'occupazione di Giava le truppe giapponesi eseguirono sbarchi, dal 28 febbraio al 4 marzo, senza incontrare resistenza, in tre punti della costa settentrionale: a Bantam, a poche miglia a ponente di Batavia; a Indramajoe, 100 miglia a levante della stessa città; e a Rembang, 110 miglia a ponente di Soerabaja. Le truppe sbarcate furono complessivamente circa 80.000 uomini. L'isola era difesa da 70.000 soldati olandesi e da 15.000 tra americani e britannici; inoltre per effetto del dominio dell'aria e del mare e per la sviluppata rete stradale le truppe giapponesi penetrarono rapidamente nell'isola; da Bantam e da Indramajoe avanzarono verso Bandoeng, dove si era ritirato il governo olandese, che aveva dichiarato Batavia città aperta. Le truppe sbarcate a Rembang avanzarono su Soerakarta. Il 6 marzo Batavia fu occupata dagl'invasori, mentre Soerabaja e Bandoeng erano minacciate: il governatore olandese rimase e fu fatto prigioniero e il suo stato maggiore lasciò l'isola, recandosi in volo in Australia. Il 9 marzo le truppe di difesa dell'isola si arresero senza condizioni; piccoli reparti di truppe olandesi prolungarono la resistenza nella zona centrale di Giava fino al mese di aprile.
Dopo la capitolazione giapponese (14 agosto 1945), forze anglo-indiane comandate prima dal gen. sir Ph. Christison e quindi dal gen. sir M. G. N. Stopford, furono incaricate della rioccupazione delle isole e della liberazione degl'internati. Lo sbarco delle truppe nei punti importanti di Giava ebbe luogo senza incidenti il 25 ottobre 1945; ma, in seguito alla comunicazione da parte britannica della formazione di un governo militare provvisorio ed alla ingiunzione di consegnare le numerose armi lasciate dai Giapponesi, a Soerabaja ebbe luogo una sollevazione cui seguirono combattimenti che, sebbene sconfessati dai cap i della repubblica, continuarono e portarono all'uccisione del generale inglese Mallaby comandante della piazza. Non intimoriti da un ultimatum britannico che scadeva il 10 novembre, i terroristi sostennero con valore l'urto delle truppe inglesi opponendo una resistenza sempre crescente. Il 14 novembre i due generali giapponesi Nagano e Yamamoto si arresero agli Inglesi. I combattimenti continuarono fino alla fine di dicembre nelle principali località dell'isola (Soerabaja, Batavia, Bandoeng, Semarang, Subakumi, Buitenzorg). Dopo un rapido riaccendersi verso la metà di gennaio, in seguito all'accordo intervenuto tra i capi repubblicani e Christison, i combattimenti si ridussero a semplici incidenti che, provocati da una parte e dall'altra, si protrassero fino all'armistizio del 14 ottobre 1946. Nelle conversazioni che portarono all'armistizio, i repubblicani promisero anche di consentire alla sostituzione delle truppe britanniche con quelle olandesi, sostituzione che infatti venne portata a termine entro il 30 novembre 1946. Ma, nonostante l'armistizio, gli incidenti e le scaramuccie continuarono. Le operazioni militari vere e proprie furono riprese dagli Olandesi soltanto il 21 luglio 1947: l'esercito olandese conseguì in un primo tempo notevoli successi occupando a Giava la città di Cheribon e altre località, ma poi si arrestò di fronte alla resistenza dell'isola. L'ordine delle N.U. di cessare le ostilità le interruppe il 1° agosto 1947.