OLIMPICI, GIOCHI (XXV, p. 277; App. II 11, p. 453; III, 11, p. 301)
Dal 10 al 24 ottobre 1964 è stata disputata a Tokyo la XVIII edizione delle Olimpiadi con la partecipazione di 5546 atleti (713 donne) appartenenti a 94 nazioni. Sono stati 20 gli sport in programma per l'assegnazione di 163 titoli olimpici. La superiorità che l'URSS aveva manifestato nelle precedenti edizioni è apparsa più contenuta ad opera degli SUA che hanno conquistato 90 medaglie (36 d'oro, 26 d'argento, 28 di bronzo) contro le 96 medaglie (30 d'oro, 31 d'argento, 35 di bronzo) dei sovietici; merito principalmente dei risultati conseguiti nell'atletica leggera e nel nuoto dove gli americani hanno rivelato un dominio quasi assoluto. Nelle 36 gare di atletica leggera gli SUA hanno conquistato 14 medaglie d'oro, 7 d'argento e 3 di bronzo, imponendosi soprattutto nelle gare di corsa piana maschile, fatta eccezione per gli 800 m e i 1500 m, vinti dal neozelandese P. Snell, e per la maratona dove l'etiope Abbebè Bichilà ha ripetuto il successo conseguito a Roma nel 1960. In questo sport, al contrario, hanno deluso i sovietici che hanno conquistato 19 medaglie, di cui soltanto 5 d'oro (contro le 11 conquistate a Roma). Nel nuoto le medaglie d'oro sono state conquistate da tre nazioni soltanto: 13 dagli Stati Uniti, 4 dall'Australia e 1 dall'URSS. In questi sport sono stati battuti tutti i primati olimpici e sono stati migliorati 18 primati mondiali. D. A. Schollander è stato il principale protagonista del successo statunitense con le vittorie nei 100 m e 400 m s.l. e nelle staffette 4 × 100 m e 4 × 200 m s.l.; l'australiana D. Fraser, con la medaglia d'oro nei 100 m s.l., ha realizzato il terzo successo olimpico consecutivo. Sono state introdotte nuove gare: 200 m dorso, 400 m misti e la 4 × 100 m s.l. in campo maschile; 400 m misti in quello femminile. Per numero di medaglie (16 d'oro, 5 d'argento, 8 di bronzo) il Giappone si è classificato terzo grazie ai risultati conseguiti principalmente nella ginnastica, nella lotta libera e in quella greco-romana, e nello judo (per la prima volta ammesso alle Olimpiadi). Per la ginnastica la squadra nipponica ha conquistato la medaglia d'oro nel concorso generale; il ginnasta Yukio Endo ha vinto la medaglia d'oro nel concorso generale individuale e negli esercizi alle parallele. L'URSS ha vinto la classifica a squadre in campo femminile, ma la rivelazione delle Olimpiadi è stata la cecoslovacca V. Časlavska che si è imposta nella classifica individuale dopo aver primeggiato negli esercizi alla trave e nel volteggio. Nello judo i giapponesi hanno vinto la medaglia d'oro nelle categorie minori mentre il titolo più prestigioso, quello assoluto (senza limite di peso), è stato conquistato dall'olandese A. Geesing. Tra le nuove discipline ammesse alle Olimpiadi figura anche la pallavolo: l'URSS in campo maschile e il Giappone in quello femminile hanno qui confermato la loro superiorità. Il ciclismo, il pugilato e gli sport equestri sono gli sport che più hanno concorso a favorire il quinto posto dell'Italia (10 medaglie d'oro, 10 d'argento e 7 di bronzo). Nel ciclismo G. Pettenella (velocità), S. Bianchetto e A. Damiano (tandem) e M. Zanin (individuale su strada) hanno conquistato la medaglia d'oro; Pettenella (i km a cronometro individuale), Bianchetto (velocità), G. Ursi (inseguimento individuale), U. Mantovani, C. Rancati, L. Roncaglia e F. Testa (4000 m inseguimento a squadre), S. Andreoli, L. Dalla Bona, P. Guerra e F. Manza (100 km cronometro a squadre) si sono aggiudicati la medaglia d'argento. Il peso mosca F. Atzori e il mediomassimo C. Pinto hanno vinto la medaglia d'oro nel pugilato; il welter S. Bertini, il medio F. Valle e il massimo G. Ros quelle di bronzo. M. Checcoli (completo individuale) e P. Angioni, A. Argenton, M. Checcoli e G. Ravano (completo a squadre) hanno vinto la medaglia d'oro per gli sport equestri; a queste si deve aggiungere quella di bronzo conquistata da P. D'Inzeo, R. D'Inzeo e G. Mancinelli nel Gran Premio delle Nazioni a squadre. Il ginnasta F. Menichelli ha vinto la medaglia d'oro negli esercizi a corpo libero, quella d'argento agli anelli e quella di bronzo alle parallele. Per l'atletica il marciatore A. Pamich ha vinto la medaglia d'oro nella 50 km; S. Morale quella di bronzo nei 400 m ostacoli. Una medaglia d'oro è stata vinta anche nel tiro a volo da E. Mattarelli nel piattello fossa. Il successo degl'italiani è stato completato dalle medaglie d'argento di K. Dibiasi (tuffi dalla piattaforma), R. Bosatta, G. Galante, F. De Pedrina, E. Trivini e G. Spinola (canottaggio, 4 con), G. B. Breda, G. Delfino, G. Paolucci, A. Pellegrino e G. Saccaro (spada a squadre), G. Colombini, W. Calarese, P. L. Chicca, M. Ravagnan e C. Salvadori (sciabola a squadre) e dal bronzo di Antonella Ragno (fioretto individuale).
Dal 29 gennaio al 9 febbraio 1964, con la partecipazione di 1346 concorrenti (163 donne) di 37 nazioni era stata disputata a Innsbruck la IX edizione dei Giochi Invernali. La quasi totale assenza di neve in tutte le località prescelte per lo svolgimento delle gare aveva messo in forse il loro svolgimento. Un notevole sforzo organizzativo aveva tuttavia ovviato a questa grave difficoltà, ricorrendo all'innevamento delle piste e degl'impianti con neve riportata dalle cime dei monti circostanti. L'URSS otteneva una clamorosa affermazione con 11 medaglie d'oro, 8 d'argento e 6 di bronzo. Nelle prove nordiche si distinguevano il finlandese E. Mantyranta (15 km e 30 km) e la sovietica K. Bojarskich (5 km, 10 km, staffetta 3 × 5 km). Le sorelle francesi C. e M. Goitschel vincevano le prove di slalom e slalom gigante; la sovietica L. Skobliklova si affermava in tutte le gare di pattinaggio veloce. Gl'italiani, presenti con 61 concorrenti (8 donne), risultavano i migliori tra i centro-europei: conquistavano l'argento con R. Bonagura e S. Zardini (bob a 2), il bronzo con E. Monti e S. Siorpaes (bob a 2), E. Monti, B. Rigoni, G. Siorpaes e S. Siorpaes (bob a 4), W. Aussendorfer e S. Mair (slittino doppio maschile).
In preparazione ai Giochi della XIX Olimpiade, disputata a Città di Messico dal 12 al 27 ottobre 1968, sono stati non indifferenti gli sforzi della nazione ospitante, travagliata da un particolare momento politico, per costruire nuovi impianti o modificare quelli preesistenti, al fine di garantire il perfetto svolgimento delle gare e di offrire soddisfacente ricezione agli atleti, già in difficoltà con problemi di acclimatazione per essere costretti a gareggiare a 2240 m sul livello del mare. Per favorire l'assuefazione degli atleti alla maggior rarefazione dell'aria, per consentire la raccolta di dati e notizie scientifiche con rilievi eseguiti sul rendimento fisiologico e funzionale degli atleti onde adeguarne la preparazione e migliorarne le prestazioni, furono organizzate diverse settimane sportive internazionali nei mesi di settembre e ottobre del 1965, nell'ottobre del 1966 e nell'ottobre del 1967. Gli atleti di 112 nazioni (4823 uomini, 770 donne) hanno così dato vita a un'Olimpiade in cui a risultati prestigiosi hanno fatto riscontro prestazioni deludenti, inferiori a ogni possibile pessimistica previsione. Per la prima volta, nell'atletica leggera, si è gareggiato sulla pista in tartan; per le prima volta è stato eseguito sugli atleti il controllo antidoping e l'accertamento del sesso. Ancora una volta le Olimpiadi sono state caratterizzate dalle gare d'atletica leggera. In queste prove gli SUA hanno confermato il loro dominio conquistando 28 medaglie (15 d'oro, 6 d'argento e 7 di bronzo). I sovietici hanno tentato di contrastare tanta superiorità ma non sono andati oltre le 13 medaglie (3 d'oro, 2 d'argento, 8 di bronzo), deludendo principalmente nel settore femminile (i medaglia d'argento, 5 di bronzo). Nelle gare maschili sono stati migliorati 10 primati mondiali e 3 uguagliati; sono stati conseguiti 23 nuovi primati olimpici e 4 uguagliati. In quelle femminili sono caduti 7 primati mondiali e 4 uguagliati, sono stati stabiliti 7 record olimpici e 4 uguagliati. Nei 100 m piani maschili J. Hines (SUA) con 9,9s ha eguagliato il primato mondiale e migliorato quello olimpico; sulla stessa distanza W. Tyus (SUA) ha uguagliato il primato mondiale, migliorato quello olimpico e si è rivelata come la prima atleta in grado di vincere due volte consecutive la più veloce delle gare femminili. L'altitudine ha favorito gli americani nelle gare più veloci e gli atleti di colore nelle prove sulle maggiori distanze: K. Keino (Kenia) nei 1500 m, M. Gammoudi (Tunisia) nei 5000 m, N. Temu (Kenia) nei 10.000 m, A. Biwott (Kenia) nei 3000 m siepi, M. Wolde (Etiopia) nella maratona. Nel salto in alto l'americano R. Fosbury ha gareggiato con lo stile dorsale; in una entusiasmante gara di salto triplo l'italiano G. Gentile, il brasiliano N. Prudencio e il sovietico V. Saneev, che alla fine ha conquistato la medaglia d'oro, hanno migliorato ripetutamente il primato mondiale fino alla misura di 17,39 m. Nella ginnastica il Giappone ha confermato la sua superiorità vincendo il concorso generale a squadre; i ginnasti A. Nakayama con l'oro nelle parallele e negli anelli, l'argento nel corpo libero, il bronzo nel concorso individuale, e S. Kato con l'oro nel corpo libero e nel concorso individuale e il bronzo negli anelli ne hanno completato il successo. In campo femminile, scontato il successo dell'URSS nel concorso a squadre, è stata ancora una volta la cecoslovacca V. Časlavska a vincere il concorso individuale, imponendosi anche nelle parallele, nel volteggio e nel corpo libero, superando quindi sé stessa nel confronto con i risultati conseguiti a Tokyo. Ancora una volta nel nuoto gli SUA hanno confermata la loro tradizionale superiorità. Le vittorie, per alcuni nuotatori, sono venute a coppia: per l'australiano M. Wenden (100 m e 200 m s.l.), lo statunitense M. Burton (400 m e 1500 m s.l.), il tedesco dell'Est R. Matthes (100 m e 200 m dorso), l'americano C. Hixkok (200 m e 400 m misti). Anche le nuotatrici americane hanno ottenuto numerose medaglie: una tripletta ha conseguito D. Meyer (200 m, 400 m, 800 m s.l.) e una doppietta C. Kolb (200 m e 400 m misti). Nonostante l'intenzione di ridurre il numero delle gare per dare più snellezza allo svolgimento delle Olimpiadi, nel nuoto hanno fatto la loro comparsa, o ricomparsa, i 200 m s.l., i 100 m rana, i 100 m delfino, i 200 m misti in campo maschile e i 200 m e gli 800 m s.l., i 100 m rana, i 200 m delfino, i 200 m dorso, i 200 m misti in campo femminile. Ancora una volta gli americani si sono imposti nella categoria dei massimi nel pugilato con G. Foreman, dopo che a Tokyo avevano dominato con J. Frazier. Oltremodo modesto il bilancio degl'italiani che hanno gareggiato in 19 sport con 167 atleti (15 donne). Le nostre medaglie (3 d'oro, 4 d'argento, 9 di bronzo) sono risultate più che dimezzate rispetto a Tokyo. Abbiamo primeggiato con K. Dibiasi, medaglia d'oro nei tuffi dalla piattaforma e di bronzo dal trampolino, con P. Vianelli nel ciclismo individuale su strada e con P. Baran, R. Sambo e B. Cipolla (timoniere) nel canottaggio, 2 con. Le medaglie d'argento sono state conquistate da G. Turrini (ciclismo, velocità individuale), R. Garagnani (tiro al piattello skeet), W. Calarese, M. Maffei, C. Salvadori, P. L. Chicca e R. Rigoli (sciabola a squadre). Due medaglie di bronzo nell'atletica per merito di E. Ottoz (110 m ostacoli) e G. Gentile (salto triplo); una nel pugilato con il massimo G. Bambini. Le altre sono state conquistate nel ciclismo da L. Bosisio, C. Chemello, L. Roncaglia e G. Morbiato (inseguimento a squadre) e da V. Marcelli, M. Simonetti, P. Vianelli e G. Bramucci (100 km a squadre su strada) e nel canottaggio da R. Bosatta, T. Baraglia, P. A. Conti Manzini e A. Albini (4 senza). Le altre medaglie di bronzo conquistate da G. Saccaro (spada individuale), da Fabio Ambarelli (vela, classe Finn) e da F. Cavallo e C. Gargano (vela, classe Stelle) hanno completato il nostro medagliere.
A Grenoble, dal 7 al 18 febbraio 1968, era stata disputata la X edizione dei Giochi Invernali con la partecipazione di 1293 concorrenti (228 donne) di 37 nazioni. Il francese J.C. Killy, grande favorito della vigilia, non aveva smentito le previsioni conquistando la medaglia d'oro nelle tre specialità delle prove alpine, eguagliando in tal modo l'impresa compiuta dall'austriaco T. Sailer nel 1956. La svedese T. Gustafsson coglieva un doppio successo nelle prove di fondo (5 km e 10 km), ma i nordici non confermavano la loro superiorità nelle prove in cui avevano sempre dominato. Il sovietico V. Belousov e il cecoslovacco J. Raska s'imponevano nelle gare di salto; il tedesco occidentale F. Keller si aggiudicava la combinata. Gl'italiani, presenti con 52 concorrenti (8 donne), conquistavano 4 medaglie d'oro. La più prestigiosa era quella vinta da F. Nones, nella 30 km di fondo, che coglieva il primo successo italiano nelle prove nordiche. E. Monti e L. De Paolis (bob a 2) e ancora Monti, De Paolis, R. Zandonella e M. Armano (bob a 4) trasformavano in oro l'argento e il bronzo conquistati nel 1964. E. Lechner vinceva la gara di slittino femminile.
Un complesso olimpico sorto dal nulla, impianti funzionali ed efficienti al massimo grado, accorgimenti tecnici applicati senza risparmio, hanno confermato la perfezione che i tedeschi avevano programmato per i Giochi della XX Olimpiade, disputati a Monaco dal 26 agosto all'11 settembre 1972, con la presenza di 7830 concorrenti (1103 donne) di 127 nazioni. Nonostante l'efficienza organizzativa, e a parte una vigilia turbata dalle discussioni che hanno portato all'esclusione della Rhodesia, nulla impedì che l'Olimpiade venisse sconvolta, il 5 settembre, dall'incursione di alcuni terroristi palestinesi all'interno della residenza degli atleti israeliani e dall'uccisione di diciotto persone in seguito allo scontro armato con la polizia tedesca.
Quanto ai risultati tecnici, se l'altitudine di Città di Messico aveva contribuito all'affermazione degli atleti d'Africa in tutte le prove del mezzofondo, confermando altresì la superiorità degli atleti di colore, Monaco, invece, ha visto rinascere l'atletica europea, con tutte le sue grandi tradizioni. La ripresa dell'URSS, il previsto balzo in avanti della Rep. Dem. Tedesca, la prova d'orgoglio fornita dalla Rep. Fed. di Germania, ne sono la valida testimonianza. Nelle gare di corsa gli europei hanno ceduto agli SUA soltanto 4 medaglie d'oro nel settore maschile, vincendo tutte quelle femminili. Con il sovietico V. Borzov, che nei 100 m e 200 m ha ripetuto l'impresa di B. Morrow del 1956, e con la tedesca dell'Est R. Stecher Meisser unica europea dopo F. Blankers Koen a vincere le due gare veloci, l'Europa ha trovato i suoi nuovi grandi protagonisti. In campo maschile sono stati migliorati 3 primati mondiali e 2 sono stati uguagliati; sono crollati 16 record olimpici e uno è stato uguagliato. Migliori risultati sono stati conseguiti in campo femminile: sono stati stabiliti 7 nuovi primati mondiali e 5 sono stati uguagliati; sono caduti 24 record olimpici e 3 sono stati uguagliati. L'URSS e la Rep. Dem. Tedesca hanno dominato le gare di canoa; la Rep. Dem. Tedesca e l'URSS, a parti invertite, quelle di canottaggio, anche se la più prestigiosa gara dell'otto con timoniere è stata vinta dalla Nuova Zelanda. Il Giappone ha prevalso ancora nelle gare di ginnastica. È stato primo nel concorso a squadre e ha offerto la riconferma di S. Kato (concorso individuale e parallele) e di A. Nakajama (anelli). In campo femminile ha trionfato l'URSS, mentre è esplosa la grazia e la potenza atletica di O. Korbut (trave e corpo libero). L'altra sovietica L. Turiščeva è stata compartecipe nel raccogliere l'eredità di V. Časlavska, imponendosi nel concorso individuale; la tedesca dell'Est K. Janz è succeduta alla cecoslovacca negli esercizi alle parallele e nel volteggio. Nell'hockey su prato la Rep. Fed. di Germania ha ottenuto la sua prima ambitissima vittoria inserendosi nella lotta al vertice tra India e Pakistan. A distanza di anni si è rinnovata la disputa in altre discipline: la Iugoslavia ha trionfato nella pallamano, gli SUA hanno vinto le gare di tiro con l'arco. Nello judo l'Europa è riuscita ad arginare la supremazia del Giappone: le gare di classe e di grazia sono state vinte dai nipponici, quelle di forza dagli europei, con il russo Š. Čočošvili (mediomassimi) e il cecoslovacco W. Ruska (massimi e assoluti). Nelle gare di nuoto due atleti sono emersi sugli altri: lo statunitense M. Spitz che ha conquistato 7 medaglie d'oro (100 m e 200 m s.l., 100 m e 200 m delfino, 3 gare di staffetta) e l'australiana S. Gould con 3 medaglie d'oro (200 m e 400 m s.l., staffetta 4 × 200 mista), una d'argento (800 m s.l.) e una di bronzo (100 m s.l.). Il tedesco dell'Est R. Matthes si è ripetuto con l'oro nei 100 m e 200 m dorso, lo svedese G. Larsson ha conquistato la medaglia d'oro nei 200 m e 400 m misti. Sono stati battuti 25 primati mondiali (13 in campo maschile), altri 5 sono stati uguagliati. L'URSS ha interrotto l'egemonia degli SUA nella pallacanestro con una vittoria conquistata negli ultimi secondi di gara; il Giappone quella dell'URSS nella pallavolo maschile. Lo sci nautico è stato presente a Monaco come prova dimostrativa: l'italiano R. Zucchi ha vinto la prova di slalom, l'altro italiano M. Hofer è giunto secondo nella prova di salto. Gl'italiani complessivamente hanno conquistato un maggior numero di medaglie (5 d'oro, 3 d'argento, 10 di bronzo) rispetto alla deludente prestazione di Città di Messico. Nel tiro al piattello fossa A. Scalzone ha vinto per l'Italia la prima medaglia d'oro; nei tuffi dalla piattaforma K. Dibiasi ha confermato l'oro del 1968. A. Lonzi-Ragno (scherma, fioretto individuale) ha vinto la medaglia d'oro a 8 anni di distanza dal bronzo di Tokyo confermando la validità della nostra scuola schermistica. Un'altra medaglia d'oro hanno vinto infatti M. Maffei, M. A. Montano, M. T. Montano, R. Rigoli e C. Salvadorii nella sciabola a squadre. G. Mancinelli si è imposto negli sport equestri (ostacoli individuale). La medaglia d'argento di N. Calligaris ha portato per la prima volta una nuotatrice italiana sul podio olimpico; il suo successo è stato completato dal bronzo negli 800 m s.l. e nei 400 m misti. A. Argenton (sport equestri, concorso completo individuale) e F. Cagnotto (tuffi dal trampolino) hanno conquistato per l'Italia le altre medaglie d'argento; Cagnotto ha conquistato anche una medaglia di bronzo nei tuffi dalla piattaforma. Nell'atletica leggera non sono mancati positivi risultati: P. Mennea (200 m piani) con la medaglia di bronzo ha confermato di essere l'unico velocista europeo in grado di opporsi al sovietico Borzov; P. Pigni-Cacchi, bronzo nei 1500 m, ha confortato la tesi che le distanze del mezzofondo possono essere accessibili alle atlete italiane. Con la medaglia di bronzo sono stati inoltre premiati: G. Bognanni (lotta greco-romana, 52 kg), A. Silvino (sollevamento pesi, 75 kg) e la squadra di salto agli ostacoli negli sport equestri: V. Orlandi, G. Mancinelli, P. D'Inzeo e R. D'Inzeo.
Alla XI edizione dei Giochi Invernali, disputati a Sapporo dal 3 al 13 febbraio 1972, avevano partecipato 1150 atleti (314 donne) di 35 paesi per contendersi le 35 medaglie d'oro in palio. Le prove alpine avevano fornito il contributo più consistente al positivo risultato della nostra rappresentativa. La medaglia d'oro di G. Thoeni nello slalom gigante ha premiato il discesismo azzurro a distanza di vent'anni dall'impresa che Z. Colò aveva realizzato a Oslo. Una medaglia d'argento ancora per G. Thoeni e una di bronzo per R. Thoeni nello slalom speciale hanno completato il successo italiano. L'altra medaglia d'oro per gli azzurri era stata conquistata da P. Hildgartner e W. Plaikner nello slittino biposto, a pari merito con i tedeschi dell'Est. Gl'italiani avevano conquistata un'altra medaglia d'argento con N. De Zordo, G. Bonichon, A. Frassinelli e C. Del Fabbro (bob a 4), ridimensionando il prestigioso risultato di Grenoble e mostrando di risentire in modo notevole dell'abbandono dell'attività da parte di E. Monti, che dal 1956 al 1968 era stato il nostro più valido bobbista. In campo femminile aveva trionfato la svizzera M.T. Nadig con l'oro nella discesa libera e nello slalom, in cui la grande sconfitta era l'austriaca A. Proell. Il successo nelle prove nordiche era, come al solito, demandato all'esito del confronto tra l'URSS e i paesi della Scandinavia. In campo maschile avevano prevalso i nordici, in campo femminile la sovietica G. Kulakova si aggiudicava l'oro nelle 3 prove. I giapponesi, infine, vedevano i loro atleti ai primi tre posti nel salto dal trampolino di 70 m.
Si era a lungo temuto che lo svolgimento della XXI edizione dei G. O., in programma a Montreal dal 17 luglio al 10 agosto 1976, non potesse aver luogo per una complessa vicenda di agitazioni operaie che mettevano in dubbio la realizzazione degl'impianti sportivi che ne dovevano ospitare le prove. Superato questo timore, non poche altre contrarietà, di ordine politico e sociale, turbavano la vigilia dei Giochi per la rinuncia di Formosa a partecipare come Repubblica di Taiwan e non come Repubblica di Cina, e per la protesta della Tanzania contro la presenza della Nuova Zelanda, colpevole di aver intrattenuto relazioni sportive con il Sudafrica accusato di razzismo, e sfociata nel ritiro, oltre all'Iraq, di quasi tutti i paesi dell'Africa (Algeria, Alto Volta, Camerun, Ciad, Congo, Egitto, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Kenya, Libia, Madagascar, Malawi, Mali, Marocco, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Sudan, Swaziland, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Zaire, Zambia), tanto che la partecipazione di atleti di questo continente era limitata a quelli del Senegal e della Costa d'Avorio. Nel rispetto del bilinguismo nazionale la formula d'apertura dei Giochi è stata pronunciata nelle due lingue ufficiali; diversamente dalla tradizione, la fiamma olimpica è stata accesa simultaneamente da due tedofori rappresentanti i due gruppi etnici: anglofono e francofono. Nel contesto dell'imponente manifestazione, è stata confermata ancora una volta la superiorità dell'URSS nei confronti degli Stati Uniti, come già a Monaco nel 1972: 47 medaglie d'oro, 43 d'argento e 35 di bronzo contro 24 medaglie d'oro, 35 d'argento e 25 di bronzo degli SUA; tuttavia la seconda posizione è stata ottenuta clamorosamente dalla Rep. Dem. Tedesca: 40 medaglie d'oro, 25 d'argento e 25 di bronzo. L'Italia, confermando un declino già iniziato a Città diMessico, ha ottenuto solamente 2 medaglie d'oro, 7 d'argento e 4 di bronzo. L'atletica leggera non ha fornito risultati pari a quelli delle ultime piecedenti edizioni, relativamente al miglioramento di primati mondiali (5 maschili e 4 femminili); sono stati però superati 16 primati olimpici (8 maschili e 8 femminili). Risultano perciò limitate nel numero le prestazioni degne di rilievo. Una tra le migliori è quella compiuta dal cubano A. Juantorena che ha vinto la medaglia d'oro nei 400 m e ha ripetuto il successo negli 800 m, migliorando il primato mondiale che l'italiano M. Fiasconaro deteneva ormai da tre anni. Il finlandese L. Viren, vincendo nei 5000 m e 10.000 m, ha ripetuto il successo conseguito a Monaco nel 1972 e si è rivelato fino a oggi l'unico atleta in grado di compiere tale impresa, dopo le pur notevoli vittorie del finlandese P. Nurmi e del cecoslovacco E. Zatapek. Il sovietico V. Saneev, nel salto triplo, ha conquistato il terzo consecutivo alloro olimpico. In campo femminile ha colto una duplice vittoria la sovietica T. Kazankina che ha vinto le gare degli 800 m e 1500 m. L'atletica europea ha infine confermato, specialmente in campo femminile, i progressi già mostrati a Monaco nel 1972. Le atlete della Rep. Dem. Tedesca hanno conquistato 9 medaglie d'oro sulle 14 in programma, oltre a 4 d'argento e 6 di bronzo; le restanti medaglie d'oro sono state conquistate dall'URSS, in due specialità, e una rispettivamente dalla Bulgaria, dalla Rep. Fed. di Germania e dalla Polonia, mentre le atlete americane hanno conquistato solamente 2 medaglie d'argento e 2 di bronzo. È interessante notare che, nel campo dell'atletica femminile, la Rep. Dem. Tedesca non è riuscita a conquistare nessuna medaglia solamente nel lancio del peso. Una sintomatica sconfitta è quella subìta dagli statunitensi nella gara dei 110 m ostacoli a opera del francese G. Drut, che ha posto fine al loro ininterrotto dominio nella specialità. L'Italia ha conquistato una medaglia d'argento con S. Simeoni nel salto in alto femminile. È stato il nuoto che ha suscitato maggior interesse per i risultati forniti: sono stati superati 12 primati mondiali e altrettanti olimpici nelle 13 gare in programma in campo maschile (unico a resistere è stato quello di M. Spitz nei 100 m delfino, realizzato a Monaco nel 1972); in campo femminile 9 primati mondiali sono stati battuti e 1 uguagliato e sono stati superati tutti i primati olimpici. Si sono particolarmente distinti i nuotatori statunitensi, che hanno conquistato 12 medaglie d'oro, 10 d'argento e 5 di bronzo, e le nuotatrici della Rep. Dem. Tedesca che hanno vinto 11 medaglie d'oro oltre a 6 d'argento e una di bronzo. In campo maschile si è posto in evidenza lo statunitense J. Montgomery, vincitore della medaglia d'oro nei 100 m s.l., nella staffetta 4 × 100 m mista e 4 × 200 m s.l., e della medaglia di bronzo nei 200 m s.l., soprattutto per aver nuotato la più breve distanza in un tempo inferiore ai 50 secondi (44,99); in quello femminile è emersa la tedesca orientale K. Ender che ha conquistato il maggior numero di medaglie: 4 d'oro (100 m e 200 m s.l., 100 m delfino, staffetta 4× 100 m mista) e 1 d'argento (staffetta 4× 100 m s.l.). Nei tuffi dalla piattaforma l'Italia ha conquistato la prima posizione con K. Dibiasi, che ha vinto la terza medaglia d'oro olimpica consecutiva; nei tuffi dal trampolino F. Cagnotto, come già a Monaco nel 1972, ha vinto la medaglia d'argento. Nella pallanuoto l'Italia ha conquistato la medaglia d'argento con A. Alberani, R. Simeoni, S. Baracchini, S. Marsili, M. Del Duca, G. De Magistris, A. Ghibellini, L. Castagnola, R. De Magistris, V. D'Angelo, U. Panerai. Nel canottaggio maschile i tedeschi della Rep. Dem. hanno conquistato 5 medaglie d'oro, 1 d'argento e 2 di bronzo nelle 8 specialità in programma, rivelando un notevole progresso in questa disciplina, confermato dalle 4 medaglie d'oro e 2 d'argento, nelle 6 gare in programma in campo femminile, per la prima volta presente alle Olimpiadi. Nel ciclismo si è rinnovato il successo dell'URSS nella prova sui 100 km a squadre. Nella corsa individuale su strada l'italiano G. Martinelli ha conquistato la medaglia d'argento. Quanto alla ginnastica, la rappresentativa femminile sovietica ha conquistato, per la settima volta consecutiva, il titolo nel concorso generale a squadre. Nel concorso generale individuale la rumena N. Comaneci, non ancora quindicenne, si è aggiudicata la medaglia d'oro, conquistando il massimo punteggio (10), sinora mai assegnato nel corso dei G. O., negli esercizi alle parallele e alla trave. Nel concorso generale a squadre maschile il Giappone ha conquistato il quinto titolo consecutivo, in particolare per merito di S. Kato che ha ottenuto la sua terza medaglia d'oro nella specialità. Nel concorso generale individuale il sovietico N. Andrianov, campione del mondo in carica, ha interrotto l'egemonia olimpica dei nipponici conquistando la medaglia d'oro davanti al giapponese S. Kato, già vincitore a Città di Messico e a Monaco. Il russo Andrianov è risultato il dominatore di questa edizione dei G. O. conquistando anche altre tre medaglie d'oro nel corpo libero, negli anelli e nel volteggio, mentre il giapponese Kato ha vinto l'ottava medaglia d'oro olimpica negli esercizi alle parallele. Nello judo, scontata la superiorità dei giapponesi nelle categorie dei pesi inferiori e dei sovietici in quelle più pesanti; per la prima volta l'Italia ha conquistato una medaglia, con il bronzo di F. Mariani nella categoria dei pesi leggeri. Nella lotta greco romana è risultata ancora una volta preponderante la supremazia dell'URSS che ha conquistato 7 medaglie d'oro, 2 d'argento e 1 di bronzo nelle 10 categorie in programma. Un notevole successo è stato conquistato dall'URSS anche nella lotta libera, principalmente nelle categorie superiori (5 medaglie d'oro e 3 d'argento) contro le 2 medaglie d'oro e 3 di bronzo del Giappone, un tempo ai vertici dei valori mondiali, con la totale esclusione della Turchia, a lungo dominatrice incontrastata della specialità. Nel sollevamento pesi ancora più accentuato il predominio dei sovietici con 5 medaglie d'oro, 3 d'argento e 1 di bronzo; nella categoria dei supermassimi il sovietico F. Alexeev, campione del mondo in carica e campione olimpico uscente, ha colto un nuovo successo migliorando il record olimpico nello strappo a due braccia e quello mondiale nello slancio. Nella scherma una medaglia d'oro è stata conquistata da F. Dal Zotto nel fioretto individuale; il nostro successo è stato confermato dalla medaglia d'argento vinta da M. C. Collino nel fioretto individuale femminile, dall'argento della squadra maschile di sciabola (A. Arcidiacono, M. Maffei, M. A. Montano, M. T. Montano, T. Montano), e dal bronzo nel fioretto a squadre maschile (A. Calatroni, G. B. Coletti, F. Dal Zotto, C. Montano, S. Simoncelli). Per la prima volta una donna, l'americana M. Murdock, ha vinto una medaglia (argento) nel tiro a segno con la carabina di piccolo calibro (120 colpi, 3 posizioni). L'italiano R. Ferraris, che ha vinto la medaglia di bronzo nella pistola automatica, è riuscito a iscrivere il suo nome nell'albo d'oro della specialità. Anche nel tiro a volo l'Italia ha conquistato una medaglia di bronzo con U. Baldi nel tiro al piattello fossa olimpica. Negli sport equestri l'Italia ha mostrato un netto declino dopo tanti successi conseguiti nelle precedenti edizioni. Per contro, per la prima volta, un americano, E. Coffin, ha conquistato una medaglia d'oro nel, concorso completo individuale, contribuendo altresì al successo degli SUA nel concorso completo a squadre. Nel tiro con l'arco l'italiano G. C. Ferraris ha conquistato la nostra prima medaglia (bronzo).
Dal 4 al 15 febbraio 1976 erano stati disputati a Innsbruck, per la seconda volta, i XII G. O. invernali con la presenza di atleti di 36 paesi impegnati nella conquista delle medaglie in palio in 37 specialità (6 di sci alpino, 12 di sci nordico, 3 di slittino, 2 di bob, 9 di pattinaggio veloce, 3 di pattinaggio artistico, 1 di pattinaggio ritmico, 1 di hockey), 23 delle quali riservate agli uomini, 12 alle donne e 2 a coppie miste. La rappresentativa italiana, composta di 71 atleti (12 donne), si è inserita nella lotta per le medaglie solamente nelle prove di sci alpino, conquistando la medaglia d'oro con P. Gros e quella d'argento con G. Thoeni nello slalom speciale maschile, quella d'argento con C. Giordani nella discesa libera femminile e quella di bronzo con H. Planck nella discesa libera maschile. Con i risultati ottenuti nelle varie gare G. Thoeni si è anche aggiudicata la vittoria nella "combinata", valida però solamente per il titolo mondiale della specialità. In campo femminile è stato quasi assoluto il dominio della tedesca occidentale R. Mittermaier che si è aggiudicata la medaglia d'oro nella discesa libera e nello slalom speciale, e quella d'argento nello slalom gigante. Nelle gare di fondo maschili è stata interrotta ancora una volta la tradizionale supremazia dei paesi scandinavi, almeno nelle gare sulle distanze minori: il predominio dei sovietici, vincitori nella prova sui 15 km, in quelle di biathlon individuale sui 20 km e di biathlon staffetta (4 × 7,5 km) e nella gara sui 30 km è stato tuttavia in parte limitato dalla Finlandia con il successo nella staffetta 4 × 10 km, e dalla Norvegia con la vittoria nella prova di "gran fondo" sui 50 km. In campo femminile sono emerse la finlandese H. Takalo e la sovietica R. Smetanina prima e seconda, alternativamente, nelle gare sui 5 km e 10 km. Nelle prove di salto, di fronte alla tradizionale supremazia dei finlandesi, sovietici e norvegesi, si rivelavano l'austriaco K. Schabl nel trampolino gigante da 90 m e il tedesco della Rep. Fed. H. G. Haschenbach in quello da 70 m, mentre il tedesco della Rep. Dem. U. Wehling ancora una volta s'imponeva nella combinata nordica. Nelle gare di discesa con mezzo meccanico (slittino e bob) era pieno il successo dei tedeschi della Rep. Dem., con la riconferma del titolo nello slittino monoposto maschile e femminile e la conquista di quello delle altre specialità (slittino biposto maschile, bob a 2 e bob a 4) prevalendo sui tradizionali avversari svizzeri, tedeschi della Rep. Dem. e italiani. Mentre nel campo del pattinaggio veloce maschile ancora una volta le medaglie erano conquistate da atleti di nazioni diverse, in campo femminile la conquista delle prime posizioni è stata limitata a una contesa tra sovietiche e americane. Nel pattinaggio artistico e in quello ritmico (ammesso per la prima volta ai G. O.), gli atleti sovietici hanno invece confermato la loro tradizionale supremazia. vedi tav. f. t.