GIONA d'Orléans
Nato in Aquitania verso il 780, divenne vescovo d'Orléans nell'818, chiamatovi da Ludovico il Pio. Esercitò grande autorità nella chiesa carolingia, essendo in diretto rapporto con la corte pontificia e partecipando a varî concilî. Intervenne con gli scritti nelle più vive polemiche religiose e nelle più attuali questioni morali. Morì a Orléans verso l'844.
Con i De cultu imaginum libri tres confuta Claudio di Torino (v.), con il De institutione laicali combatte la depravazione dei costumi del suo tempo. Il De institutione regia appartiene, come la Via regia dello Smaragdo e il De rectoribus christianis di Sedulio Scoto, a quella letteratura politica del tempo, in cui l'aspetto politico e quello giuridico delle questioni non sono ancora distinti. G. compose anche, sulla traccia di una redazione del sec. VIII, una Vita S. Huberti, seguita da una Historia translationis del santo (Opere, in Migne, Patr. Lat., CVI, coll. 121-394).
Bibl.: K. Amelung, Leben u. Schriften des Bischofs J. v. O., Dresda 1888; M. Manitius, Geschichte der lat. Lit. des Mittel., I, Monaco 1911, pp. 374-380; E. Besta, Storia del diritto italiano, I, i, Milano 1923, p. 261; E. Amann, in Diction. de Théologie Cath., VIII, Parigi 1925, coll. 1504-08; J. Reviron, Les idées politico-religieuses d'un évêque au IXe siècle, Jonas d'Orléans, Parigi 1930.