DAL BUONO (Dal Bono, Del Buono, Bono, Boni), Giorgio
Figlio di Floriano e di Elisabetta Todeschi, nacque a Bologna il 16 giugno 1634. Dal padre e da D. M. Canuti ricevette le basi della sua formazione; si dedicò infatti alla pratica dell'incisione a bulino ed acquaforte, raggiungendo esiti superiori a quelli paterni per raffinatezza di esecuzione e abilità tecnica, come già ricordava il Malvasia (1678) affermando che: "... doveva passare quanti avessero mai maneggiato bulino..., e gli stessi anche in ciò bravi Franzesi...
Le fonti citano come significativa testimonianza d'ella sua maniera grafica l'incisione raffigurante i ritratti dei pittori D. M. Canuti, G. B. Caccioli, F. e L. Caffi (Bologna, Pinac. naz., Gab. d. stampe e d. disegni, inv. nn. 23.138, 22.089), realizzata sulla scorta della riduzione - in controparte - che G. Foschi operò dall'esemplare originale, tradizionalmente attribuito a F. Curti (Ibid., inv. n. 4871, vol. 9). Assai elegante la soluzione grafica adottata per il frontespizio del Giglio fra i cipressi, l'orazione funebre composta dal conte Giuseppe Fabri in memoria del principe Orazio Farnese, pubblicata a Bologna nel 1657 presso G. B. Ferroni; oltre alla tavola menzionata, ed ugualmente già ricordata dal Malvasia, sembra potersi ascrivere al D. anche l'incisione raffigurante il Principe O. Farnese, accompagnata dall'iscrizione "Hic fulmen bello, stella ortu, Fulgor in armis" collocata, nel testo, prima del sonetto in memoria dello scomparso (Ibid., inv. nn. 12.415, vol. 99; 18.282, vol. X, Misc. ritr.).
Il "frontespizio delle pubbliche conclusioni sostenute dal sig. Abbate Co. Pietro Ercole Albergati..." (Malvasia, 1678) è probabilmente identificabile con l'incisione raffigurante L'Abbondanza e la Fama (Ibid., inv. n. 4870, vol. 9), contraddistinta da, una dedica del medesimo Albergati; incerta risulta invece la destinazione della tavola con Virtù cristiane trionfanti sul paganesimo (Ibid., inv. n. 12.414), caratterizzata da una condotta grafica assai leggera ed accurata.
L'inventario manoscritto del Gabinetto d. stampe e d. disegni della Pinacoteca nazionale di Bologna assegna al D. anche l'incisione con l'Effigie vera del Beccarelli, stilisticamente assai prossima agli esemplari citati (inv. n. 18.267).
Su disegno del Canuti, il D. eseguì inoltre.il più celebre ritratto di G. B. Granata, medico e famoso compositore e suonatore di chitarra, destinato ad accompagnare "le più armoniose, e bizzarre sonate" riunite nel testo Soavi concenti di sonate musicali per la chitarra spagnuola di Gio. Battista Granata. Opera quarta... (Bologna 1659).
Nello stesso 1659, colpito da morte prematura, che il Malvasia attribuiva a "... rissa, et a cagione di certa donna...", venne "sepolto in S. Procolo avanti il suo altare" (Carrati, Li morti...).
Fonti e Bibl.: Bologna, Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 865: B. A. M. Carrati, Cittadini maschi di famiglie bolognesi battezzati in S. Pietro come risultano dai Libri dell'Arch. battesimale, p. 102; Ibid., ms. B 910: Id., Li morti sì nobili che, civili e di famiglie antiche della città di Bologna fedelmente estratti dalli Libri parrocchiali, p. 248; Ibid., ms. B 130: M. Oretti, Notizie de' professori del disegno..., c. 335; C. C. Malvasia, Felsina pittrice... [1678], Bologna 1841, I, p. 10 5.; Id., Vite di pittori..., a. cura di A. Arfelli, Bologna 1961, p. 24; L. Crespi, Felsina pittrice, Roma 1769, pp. 122 s.; G. Gori Gandellini, Notizie istor. degl'intagliatori, Siena 1771, I, p. 187; P. Zani, Encicl. metodica... delle belle arti, I, 5, Parma 1820, p. 115; Biografia d. artisti..., Venezia 1852, p. 157; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV. p. 317 (s. v. Bono, Giorgio del).