Petrocchi, Giorgio
Filologo e critico letterario (nato a Tivoli nel 1921), professore di letteratura italiana nell'università di Messina (dal 1955) e di Roma (dal 1961); redattore capo di questa Enciclopedia.
Indagatore di tutto il nostro patrimonio letterario, dal Duecento al Novecento, ha dedicato molta parte del suo impegno di studioso all'opera dantesca. Il suo nome è soprattutto legato all'edizione de La Commedia secondo l'antica vulgata, Milano 1966-67 (I: Introduzione; II: Inferno; III: Purgatorio; IV: Paradiso). In Itinerari danteschi (Bari 1969) sono raccolti alcuni studi preparatori dell'edizione e altri di esegesi, di storia e di ascesi dantesca già apparsi precedentemente in riviste e periodici.
Scartata l'ipotesi di una recensio totale degli oltre seicento codici danteschi, il P. ha preso in considerazione i manoscritti (una trentina) anteriori all'editio del Boccaccio, la quale va considerata come una prima edizione critica, con personali interventi; da essa dipende gran parte della tradizione posteriore. Comunque, come l'esame del P. ha dimostrato, tutti i loci critici venuti alla luce nel lungo lavoro di esegesi testuale sono rappresentati dai codici dell'antica vulgata; sicché l'esplorazione dei codici seriori (è tuttavia previsto un V volume che registrerà le loro varianti) probabilmente non renderà necessari mutamenti di rilievo: l'edizione critica della Commedia secondo l'antica vulgata dovrebbe quindi coincidere con l'edizione critica, per così dire generale, della Commedia.
All'interno delle molte testimonianze anteriori al Boccaccio il P. ha individuato due tradizioni, l'una toscana, dal sub-archetipo α, e l'altra settentrionale, dal sub-archetipo β, e ai fini della ricostruzione testuale, in caso di disaccordo tra le due tradizioni, ha dato la preferenza alla seconda (più semplice e meno corrotta), specie se appoggiata dal codice Landiano, intermedio fra le due. Nello stesso tempo ha stabilito la gerarchia di valore fra i capifila di α, in vista di quei casi in cui la lezione di β risultava chiaramente inaccettabile. (Per maggiori particolari v. la voce COMMEDIA: Le edizioni del poema).
Gli altri lavori danteschi del P., poi riuniti nel citato volume Itinerari danteschi, hanno carattere più propriamente erudito e critico-esegetico: così i saggi D. e l'ascetica duecentesca (1965), e Influssi della spiritualità duecentesca (1965) esaminano i motivi mistici, ascetici e apocalittico-messianici del poema; gli Itinerari nella " Commedia " (1964) ricostruiscono le linee di sviluppo ascetico-morale e stilistico-linguistico delle tre cantiche; l'articolo D. e Celestino V, nel delineare la posizione del poeta di fronte a questo papa, inclina a escludere l'identificazione di quest'ultimo con l'ombra del pusillanime incontrato nel vestibolo dell'Inferno; infine lo studio Intorno alla pubblicazione dell'" Inferno " e del " Purgatorio " (1957) assegna la divulgazione del primo alla seconda metà del 1314 e del Purgatorio all'autunno del 1315.
Ricchi di osservazioni critiche notevoli come di puntuali riferimenti alla cultura classica e teologica dell'autore e alla situazione politico-sociale dei suoi tempi, sono anche le varie ‛ lecturae ' di canti o episodi, da Il proemio del poema (1966) a Tre postille in margine a Farinata (1965), dal Canto XXXIV dell'" Inferno " (1963) a L'attesa di Belacqua (1954) e La dottrina degli angeli (1965), tutti raccolti in Itinerari danteschi; e Il c. XXXI del Purgatorio, in Nuove lett. V 189-205.