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BERTUCCI, Giovan Battista il Giovane

di Ennio Golfieri - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)
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BERTUCCI, Giovan Battista il Giovane (detto Giovan Battista dei Pittori)

Ennio Golfieri

Nacque a Faenza, il 15 febbr. 1539, da Raffaele e da Barbara Baruffaldi. Benché anche il padre non fosse digiuno di cognizioni artistiche, è certo che fu educato alla pittura dallo zio Giacomo, detto Iacopone. è probabile che lo stesso zio lo abbia raccomandato e introdotto nell'ambiente romano, ove lo troviamo operoso, tra il 1560 e il 1564, nella decorazione delle Logge vaticane. Tornato in patria, incorse come lo zio Giacomo in una condanna per eresia, dalla quale si salvò abiurando solennemente il 21 ag. 1569. Le, prime sue opere in patria di cui sia rimasta memoria sono le pitture per il soffitto di S. Giovanni Battista (1575), dove egli collaborò con G. Tonducci e con lo zio Giacomo. Ma ancora prima, fra il 1565 e il 1566, pare collaborasse con lo zio in una decorazione ad affresco del fornice della chiesa dei padri celestini di Faenza. Una tela con la Madonna e il Bambino,attribuibile a questo primo periodo, era in S. Stefano di Faenza ed ora è conservata nel Museo diocesano di questa città; in essa si legge che fu eseguita a spese di ser Giovanni Evangelista Pritelli. L'attività indipendente dei B. comincia col 1580, dopo la morte dello zio, ma la sua arte ripete le formule stanche di un tardo manierismo provinciale che si ravviva solo in qualche particolare naturalistico e in qualche ritratto. Fu operosissimo fino alla morte, avvenuta il 19 febbr. 1614.

Il Valgimigli dà un elenco lunghissimo ma non completo, delle sue opere. Nel 1580: 1582, 1592 e 1600 ebbe incarichi di decorare ad affresco, con fregi e con le armi dei legati pontifici, il salone e la loggia del Palazzo comunale di Faenza, decorazioni non più esistenti.

Elenco delle opere firmate e datate attualmente conosciute: ritratto di Ercole Rondinini (data non più esattamente leggibile, fra il 1565 e il 1569), già nel palazzo Rondinini-Magnaguti a Faenza, poi presso il conte Alessandro Magnaguti a Mantova, ora nella Pinacoteca comunale di Faenza; B. Vergine incoronata coi santi Girolamo e Francesco e ritratto del committente (1583), già nella chiesa di S. Maria del Paradiso a Faenza ed ora nella Raccolta Piancastelli dei Musei civici di Forlì; Madonna col Bambino fra s. Mattia e s. Agata (1583), tela molto sciupata già in S. Maria del Trivios a Lugo, ora in S. Francesco di Paola; Orazione nell'Orto (1585), tavola nella chiesetta di S. Croce a Brisighella; Natività di Maria Vergine (1586), tela nella Pinacoteca comunale di Faenza; Consegna delle chiavi a s. Pietro (1590), tela nella chiesa arcipretale di S. Pier Laguna presso Faenza; Assunzione della Vergine (1590), tela nella parrocchia di S. Maria in Cassanigo presso Faenza; Madonna col Bambino e vari santi, fra cui il beato G. F. Bertoni (1594), tela già nella chiesa dei servi di Faenza ed ora nel Museo diocesano di Faenza; Madonna in trono col Bambino e i ss. Antonio da Padova e Francesco (1597), tela nella chiesa di S. Antonio da Padova di Faenza; S. Domenico (1598), tela già nella chiesa di S. Michele ora nel magazzino della Pinacoteca comunale di Faenza; L'apparizione della Vergine a s. Girolamo e i ritratti di due Cavina (firmata e datata 1598), decurtata della parte superiore, si trova nella Galleria dell'Accademia di Ravenna; S. Maria delle Grazie coi ss. Savino, Francesco, Antonio di Padova e il ritratto del committente (1599), tela già nella parrocchiale di S. Savino ed ora nel Museo diocesano di Faenza; Natività di Maria Vergine (1603), tela nella chiesa dell'ospedale di Bagnara; Decollazione di s. Giovanni Battista (1605), tela nella raccolta Piancastelli dei Musei civici di Forlì; Beata Vergine col Bambino fra vari santi (1607), tela nella sagrestia di S. Francesco a Castelbolognese; Decollazione del Battista con Erodiade e ritratto del committente (1608), tela nella parrocchiale di Celle presso Faenza; Battesimo di Cristo, con ritratto del committente (1610), già in S. Abramo, poi nella Pinacoteca comunale, ora depositato presso l'oratorio di S. Rocco di Faenza; S. Antonio coi ss. Ilario, Paolo eremita e Francesco (1613), nella chiesa di S. Antonio Abate a Lugo.

Bibl.: G. Viasari, Le Vite…,a cura di G. Milanesi, VII, Firenze 1881, p. 420; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia,Milano 1823, V, pp. 44. 78, 79 s.; [M. Gualandi], Memorie… riguardanti le Belle Arti,I, Bologna 1840, pp. 21-25; G. M. Valgimigli, Dei pittori e degli artisti faentini de'secc. XV e XVI, Faenza 1871, pp. 103-117; A. Montanari, Guida stor. di Faenza,Faenza 1882, pp. 120. 167, 189, 197, 253, 263; A. Bertolotti, Artisti bolognesi, ferraresi…, in Roma nei secc. XV, XVI e XVII, Bologna 1886, p. 46; A. Montanari, Gli uomini ill. di Faenza,II,Faenza 1886, pp. 55 s.; P. Beltrani, L'atto di abiura dell'eretico faentino G. B. B., in La Romagna,II(1905), pp. 341-345; G. Ballardini, Per la biografia di tre artisti faentini,in Riv. d'arte,V(1907), pp. 59-62; A. Messeri-A. Calzi, Faenza nella storia e nell'arte, Faenza 1909, pp. 255, 406 s., 523, 537, 610; F. Lanzoni, La Controriforma nella città e diocesi di Faenza, Faenza 1925, pp. 243-245,- 266, 270 a.; L. von Pastor, Storia dei papi, VIII,Roma 1929, p. 215; C. Grigioni, La pittura faentina dalle origini alla metà dei Cinquecento, Faenza 1936, p. 531; R. Buscaroli, "Inediti" romagnoli dei Rinascimento nel palazzo Piancastelli di Fusignano,in Melozzo da Forlì, I(1937), p. 30 con ill.; A. Corbara. Aspetti del tardo manierismo faentino, ibid., VII(1939), p. 345 con ill.; A. Archi, La Pinacoteca di Faenza 1957, p. 11; Id., Guida di Faenza,Faenza 1958, pp. 39, 93, 110; A. Martini, La galleria dell'Accademia di Ravenna, Venezia 1959, pp. 29 s.; U. Thieme-F. Becker, Künster-Lexikon, III, p. 518.

Vedi anche
Faenza Comune della prov. di Ravenna (215,8 km2 con 56.131 ab. nel 2008), situato sulla Via Emilia, presso la confluenza del fiume Lamone con il torrente Marzeno. Oltre la riva destra del fiume Lamone si trova il Borgo Durbecco. Florido mercato agricolo. È famosa in tutto il mondo per l’industria delle maioliche. ... Mantova Comune della Lombardia (64 km2 con 47.734 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. È situata nella bassa Pianura Padana, nella parte interna di un’ansa del Mincio, circondata dall’acqua su tre lati; ciò ha influito sullo sviluppo urbanistico, necessariamente volto verso S, unico lato non sbarrato dall’acqua, ... Padova Comune del Veneto (92,8 km2 con 210.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. ● Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici e attività agricole, sia per la sua posizione tra il Brenta e il Bacchiglione, sia per la vicinanza ... Bologna Comune dell’Emilia (140,7 km2 con 373.026 ab. nel 2007), capoluogo dell’omonima provincia e della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.  ● La pianta della città mostra l’originario nucleo romano a insulae rettangolari (6 cardini e 7 decumani, ...
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Vocabolario
gióvane
giovane gióvane (meno com. gióvine) agg. e s. m. e f. [lat. iŭvĕnis] (nel plur., quasi esclusivam. gióvani). – 1. agg. a. Che è nell’età della giovinezza: uomo g., donna g.; due g. sposi; una signora giovanissima; da g., in gioventù: da...
simil-giovane
simil-giovane s. m. e agg. (iron.) Chi o che è considerato giovane senza esserlo più. ◆ per vendere Don Giovanni e San Giovanni Battista e Amleto e Leopardi ai più imbranati pubblici giovani e simil-giovani, sarà più ruffiano farli interpretare...
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