ANTONELLI, Giovanni
Nato a Candeglia (Pistoia) il 10 genn. 1818, da povera famiglia, a 16 anni entrò fra gli scolopi; terminati gli studi, iniziò quelli di matematica superiore sotto la guida del confratello G. Inghirami. Dopo essere stato docente nel collegio vescovile di Cortona, nel 1844 fu chiamato a. Firenze per supplire nell'insegnamento delle matematiche superiori e nella direzione dell'osservatorio l'Inghirami, nominato vicario generale dell'Ordine e trasferitosi a Roma. Nel 1851, deceduto l'Inghirami, divenne titolare della cattedra e direttore effettivo dell'osservatorio. Fu socio dell'Accademia dei Georgofili, insignito della onorificenza di cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro, e provinciale del suo Ordine in Toscana.
Morì a Firenze il 14 genn. 1872 e venne sepolto a Compiobbi.
L'A. ebbe molteplici interessi scientifici, sempre rivelando non solo chiarezza e versatìlità, ma anche capacità di saper vedere l'applicazione di principi teorici alla soluzione di problemi pratici. Scrisse interessanti memorie di meteorologia e sui barometri statici, pubblicati negli Atti dell'Accademia dei Georgofili. Nel campo astronomico, con calcoli lunghi e difficili, anticipò di vari mesi la scoperta visiva di Sirio, che il Clarke fece il 13 genn. 1862. Sistemò e restaurò il gnomone solstiziale, costruito nel 1468 dal Toscanelli nella chiesa di S. Maria del Fiore e, assieme al p. F. Cecchi, ripeté con un pendolo lungo m. 90 e con appesa una palla di kg. 33 l'esperienza di Foucault. Dopo la morte dell'Inghirami revisionò la triangolazione geodetica della Toscana, risolvendo importanti problemi, e costruì - dietro commissione del cardinale C. Corsi - la carta della diocesi di Pisa. Nel 1855 pubblicò a Firenze uno studio sull'applicazione al calcolo differenziale del concetto di infinito e di infinitesimale. Nel campo dell'ingegneria progettò, insieme con il p. Cecchi, una macchina per un più completo sfruttamento della forza vapore (uno studio Sui due modi di applicazione del vapore cioè a stantuffo indipendente dalla manovella e a stantuffo vincolato per essa è inedito nella Biblioteca dell'osservatorio Ximeniano, dove sono raccolte anche le memorie scientifiche dell'A.) e studiò il perfezionamento del motore a scoppio del Barsanti. Si occupò in modo originale di progetti e studi di tracciati ferroviari: strada ferrata da Firenze verso l'Italia centrale; fra S. Sepolcro e il centro d'Italia; da Lucca a Reggio Emilia per le valli del Serchio e della Secchia, ecc. Si occupò anche di studi idraulici: per un acquedotto a Grosseto, per la bonifica della palude di Fucecchio e la sistemazione del lago di Orbetello.
L'A. si interessò anche dei problemi astronomici della Divina Commedia: oltre a specifiche pubblicazioni, fu utilissimo collaboratore del Tommaseo per il commento del poema, soprattutto nelle illustrazioni della materia tolemaica.
Numerosi scritti di argomento religioso ci rivelano l'animo mistico dell'A.; i suoi libri di testo scolastici, di botanica, zoologia, fisica,. ecc., rivelano la sua chiarezza e serietà di divulgatore.
Tra le opere dell'A., oltre le ricordate: Di una strada ferrata centrale trasversale italiana, S. Sepolcro 1853; Sulla vita e sulle opere di G. Inghirami, Firenze 1854; Di un nuovo modo di trattare il calcolo differenziale col principio infinitesimale, ibid. 1855; Delle vere condizioni degli andamenti per via ferrata da Firenze a Ravenna per Faenza e per Forlì, ibid. 1861; Del migliore andamento per via ferrata da Firenze alla bassa Romagna, ibid. 1863; Sulle dottrine astronomiche della Divina Commedia, ibid. 1865; Poche parole intorno allo studio della storia naturale, ibid. 1866; Di due quesiti d'attualità: nota algebrica, ibid. 1867; Sui barometri statici aerometrici relativamente agli effetti delle variazioni di temperatura, ibid. 367; Compendio delle lezioni di chimica inorganica, Modena 1867; Il lago di Orbetello, ibid. 1870; Brevi conferenze sulla divinità di N. S. Gesù Cristo, ibid. 1871; Di alcuni studi speciali riguardanti la meteorologia, la geometria, la geodesia, ibid. 1871; Discorso in lode di s. Giuseppe Calasanzio, ibid. 1871; Poche parole in onore di s. Andrea Corsini, ibid. 1871; Studi particolari sulla Divina Commedia, ibid. 1871.
Bibl.: Necrologio, in Riv. scientifico-industriale delle principali scoperte ed invenzioni..., Firenze, IV (1872), fasc. 4; N. Tommasco, G. A. Commemorazione, Firenze 1872 (2 ediz., ibid. 1939, a cura di p. V. Viti, con varianti e aggiunte); Iohannes Antonelli e Scholis Piis a Mauro Ricci narratus, Florentiae 1872; R. Caverni, Alcune note sulla Divina Commedia concernenti le scienze matematiche, Firenze 1872, v. Indice; A. Stiattesi, Intorno alla vita e ai lavori del P. G. A..., in Bullett. di bibliogr. e di storia d. scienze matem. e fisiche, V (1872), pp. 253-277; G. Giovannozzi, Il P. G. A., Pistoia 1910; A. Chiti, A proposito di alcune lettere del P. G. A., in Bullett. stor. pistoiese, XIII(1911), pp. 34-41; V. Viti, Gli studi danteschi del P. G. A. e il suo carteggio inedito con N. Tommaseo, Firenze 1938.