Cassinis, Giovanni Battista
Uomo politico (Masserano, Biella, 1806 - Torino 1866). Laureatosi in giurisprudenza, si segnalò per i suoi scritti sulla proprietà, la pena capitale, i rapporti fra Chiesa e Stato, ispirati a una salda concezione liberale. Avvocato civilista, ottenne ventiquattrenne la cattedra universitaria e fu tra i primi e più attivi redattori degli «Annali di giurisprudenza». Fedele sostenitore delle posizioni di Cavour, eletto deputato nel 1848 e poi nel 1857, nel 1860 divenne ministro di Grazia e giustizia, impegnandosi nel progetto di unificazione della legislazione civile, penale e amministrativa del nuovo Stato. Nel novembre 1860 fu inviato a Napoli da Cavour e entrò in contrasto con Farini, che accusava di debolezza verso gli autonomisti. Nel 1863 divenne presidente della Camera e svolse un ruolo importante nelle trattative che portarono alla Convenzione di settembre (1864). Nominato senatore nell’ottobre 1865, morì suicida nel dicembre dell’anno seguente.