BERTACHINI (Bertacchini), Giovanni
Nacque a Fermo nel Piceno intorno al 1448. Giovanissimo, frequentò l'università di Padova, dove ebbe maestri Francesco Capilisti e Antonio Roselli, e dove conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1465. Partecipò in seguito alla vita pubblica in varie città dell'Italia centrale: assistente del giudice cittadino a Siena e giudice a Tolentino, divenne capitano a Firenze nel 1470; ricoprì altre cariche pubbliche a Fano e a Cesena. Chiamato a Roma da Sisto IV, fu da questo nominato avvocato concistoriale. Incerta è la data della sua morte, ma pare che essa debba collocarsi tra gli ultimi anni del sec. XV e i primissimi del successivo.
Il B. si riallaccia alla corrente pragmatistica che prevaleva nel diritto canonico nel corso del sec. XV. Dopo le opere di Giovanni d'Andrea e Nicolò Tedeschi, la dottrina canonista non era più animata dalla circolazione di nuove idee. Venivano così a mancare produzioni originali e profonde elaborazioni di pensiero: i giuristi si dedicavano alla compilazione di opere divulgative delle norme giuridiche e della scienza precedente. L'opera del B. si inserisce in questa corrente di pensiero. Edotto dalla lunga esperienza di attività pubblica ad applicare le sue vaste cognizioni giuridiche ai casi pratici della vita, il B. era convinto che la funzione essenziale dei diritto non fosse la speculazione dottrinale dei principi, ma la attuazione pratica delle norme giuridiche, la risoluzione, cioè, delle questioni concrete. Le sue opere hanno pertanto lo scopo di indicare le più accreditate dottrine da seguire nei singoli problemi e le più importanti norme atte a risolverli. Grande è l'erudizione giuridica del B. e notevole la sua padronanza della letteratura dei secc. XIV e XV. Ma egli non può essere considerato soltanto un erudito del diritto: la sua facoltà di sintetizzare una così vasta e difficile materia, la sua capacità di sistemarla in modo organico e funzionale, il suo stile estremamente chiaro e accessibile fanno di lui uno dei maggiori giuristi della seconda metà del sec. XV.
La mancanza di un pensiero originale è nel B. compensata dalle notevoli qualità divulgative delle opere. Tra queste la più importante è senza dubbio il Repertorium iuris, che, composto dopo il 1471 e dedicato a Sisto IV, costituisce una vastissima enciclopedia di diritto. L'opera, pubblicata per la prima volta in tre volumi in folio a Roma presso Giorgio Lauer nel 1481, prende in esame tutte le questioni e tutti gli istituti che la scienza giuridica aveva elaborato nel diritto civile e nel diritto canonico, sia nel campo sostanziale sia in quello processuale. Le singole voci non sono riunite per materia, ma disposte in ordine alfabetico: ognuna di esse inizia con la definizione dell'istituto e prosegue con la descrizione degli aspetti più notevoli della sua disciplina giuridica. Quando, poi, un istituto è preso in considerazione sia dal diritto civile sia da quello canonico, il B. riferisce su entrambe le configurazioni, dando tuttavia maggior rilevanza a quella elaborata dal diritto della Chiesa. Opera di enorme mole, il Repertorium presenta notevoli analogie con l'omonimo lavoro di Pietro dal Monte e, al pari di, questo ultimo, risente dell'influenza delle opere di Guglielmo Durante.
Il Repertorium risponde ad esigenze eminentemente pratiche e divulgative: la vastità della sua struttura e la chiarezza dell'esposizione lo resero utile strumento di studio e di applicazione del diritto e ne consentirono una larghissima diffusione. Dell'opera infatti vennero pubblicate entro la fine del sec. XV ben dieci edizioni, tra le quali particolarmente note sono quelle stampate a Venezia da Giorgio Mantovani nel 1488 e nel 1494.
Fini essenzialmente pratici hanno anche gli altri due lavori del B.: il trattato De Episcopis e quello De Gabellis, Tributis et Vectigalibus. Nel primo, pubblicato a Milano presso Vincenzo Portinari nel 1511, il B. si propone di raccogliere in un unico testo la vasta materia riguardante l'ufficio e le funzioni dei vescovi. A tale scopo l'opera viene divisa in quattro volumi, dei quali il primo ha per oggetto il luogo e il tempo dell'elezione vescovile e la funzione degli elettori, il secondo i requisiti di idoneità per l'elezione, il terzo la forma della cerimonia, il quarto - infine - la consacrazione del vescovo e le sue competenze. Nel De Gabellis…, edito la prima volta a Venezia presso Battista de Tortis nel 1489, il B. riunisce le norme e le dottrine riguardanti i vari tipi di imposizione sui beni privati; l'opera, che costituisce un primo tentativo di sistemazione della materia tributaria, ebbe larga diffusione.
Alcuni autori, infine, attribuiscono al B. la paternità di un libro di Quaestiones variae; nulla, però, si sa sul contenuto di tale opera.
Bibl.: G. Trithernius, De scriptoribus ecclesiasticis, Amburgi 1718, p. 189; F. C. Taissand, Les vies des plus célèbres jurisconsultes…, Paris 1721, p. 68; G. Panciroli, De claris legum interpretibus, Lipsiae 1721, p. 220; G. A. Fabricius, Bibliotheca Latina mediae et infimae aetatis, Patavii 1754, IX, p. 56; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 1025; T. Moro-F. Vecchietti, Biblioteca picena, II, Osimo 1791, p. 220; C. Savigny, Storia del diritto romano del Medioevo, III, Torino 1857, p. 492; F. von Schulte, Die Geschichte des Quellen und Literatur des canonischen Rechts, II, Stuttgart 1877, p. 349; E. Besta, Fonti, in Storia del diritto italiano,diretta da P. Del Giudice, I, 2, Milano 1925, p. 900; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 910.