Bovio, Giovanni
Filosofo e uomo politico (Trani 1837 - Napoli 1903). Pur non avendo frequentato regolarmente le scuole, si dedicò precocemente agli studi filosofico-letterari. Nel 1864 pubblicò Il Verbo novello, sistema di filosofia universale, con il quale espose un sistema filosofico inteso a superare sia Hegel sia Gioberti. Il libro gli procurò una certa notorietà, ma anche l’ostilità degli ambienti clericali e la scomunica del vescovo. Nel 1872 ottenne la libera docenza in Filosofia del diritto presso l’università di Napoli, dopo aver sostenuto un esame perché sprovvisto di laurea. Nel frattempo aveva iniziato ad avvicinarsi alla vita politica. Nel 1868 era entrato nel movimento repubblicano, aderendo alla mazziniana Alleanza repubblicana universale. Nel 1876 fu eletto deputato, carica in cui fu riconfermato sino al momento della morte, e si impose ben presto come una delle personalità più spiccate dell’estrema sinistra. Partecipò nel 1879 alla fondazione della Lega della democrazia. Si adoperò per superare i contrasti esistenti tra le varie correnti dell’Estrema sinistra e nel 1890 fu tra i promotori del Patto di Roma, inteso a raccogliere tutti i gruppi democratici intorno a un programma comune. Fu tra i promotori della costituzione del Partito repubblicano, avvenuta nell’aprile 1895. In Parlamento intervenne soprattutto in relazione alla questione dei rapporti tra Stato e Chiesa. L’impegno anticlericale fu all’origine della sua adesione alla massoneria, di cui divenne autorevole esponente, raggiungendo i più alti gradi. Aderì anche alle iniziative per il riscatto di Trento e Trieste e fu consigliere dell’associazione «Pro Italia irredenta». L’intensa attività politica non lo distolse dalla vita universitaria e dagli studi. Divenne anzi un acclamato teorico della democrazia repubblicana. Critico verso la corrente mazziniana e avverso alle concezioni socialiste, rimase legato a una forte impronta umanistica. Negli Scritti filosofici e politici (1883) e nella Dottrina dei partiti in Europa (1886) delineò il programma di una «repubblica sociale», fondata sull’assoluta libertà di pensiero.