CADOLINI, Giovanni
Patriotta e uomo politico, nato a Cremona il 24 aprile 1830, morto a Roma l'8 giugno 1917. Nel 1848 prese parte alla spedizione Tibaldi che si proponeva di invadere il Trentino. Sopraggiunto l'armistizio di Salasco, si recò a Lugano, e nell'ottobre di quello stesso anno si arruolò nella legione Medici, con la quale partecipò, a Roma, alla difesa del Vascello, rimanendo ferito nel combattimento del 22 giugno 1849. Tornato a Cremona nel settembre 1849, il C., pur riprendendo a Pavia gli studî di matematica già una volta interrotti, non tralasciò di cospirare con altri giovani, mazziniani come lui, diventando uno dei membri del comitato rivoluzionano pavese. Tradito da una spia, riuscì a rifugiarsi a Genova, ove, con altri emigrati, lavorò alla preparazione del moto milanese del 6 febbraio 1853. Laureatosi in ingegneria nel 1855 visse quasi sempre in Sardegna attendendo alla professione, finché, scoppiata la guerra del 1859, vi partecipò come ufficiale dei Cacciatori delle Alpi. Il C. partecipò all'impresa dei Mille in qualità di maggiore della Brigata Medici, comandando anche un reggimento durante la battaglia del Volturno. Eletto deputato di Pescarolo nel 1861, egli dedicò tutta la sua attività parlamentare al completamento dell'unità nazionale Durante la breve campagna del 1866, il C., assunto il comando del 4° reggimento dei bersaglieri, fu inviato in Val Camonica. Presidente della Giunta del bilancio, segretario generale del Ministero dei lavori pubblici nel 1869, il C. che, salvo qualche interruzione, era stato deputato dall'VIII alla XIX legislatura, il 4 marzo 1905 fu nominato senatore.
Bibl.: F. Casoi, G. Cadolini, Aquila 1922; G. Cadolini, Memorie del Risorgimento dal 1848 al 1862, Milano 1911.