CALBO, Giovanni (detto Zanoto)
Figlio di Leonardo di Marco di Andrea, nacque a Venezia intorno al 1371, dato che la sua iscrizione al Maggior Consiglio è del 1396. Suo padre risiedette nella parrocchia di S. Polo tra il 1369 e il 1396. Aveva una sorella di nome Donata, la quale fece testamento il 3 ott. 1403 (Arch. di Stato di Venezia, Atti Zane, 1255, c. 605). Probabilmente da un primo matrimonio gli nacque un figlio di nome Leonardo intorno al 1393. Nel 1400 sposò una donna della famiglia Marchesini di Modone dalla quale ebbe tre figli, Francesco, Alvise e Zaccaria.
Non sembra esatta la notizia fornita dal Barbaro-Tasca - e ignorata, peraltro, dal Priuli - secondo la quale il C., negli ultimi anni del sec. XIV avrebbe avuto un figlio di nome Andrea che sarebbe stato iscritto al Maggior Consiglio il 4 dic. 1420 e si sarebbe sposato nel 1426 con la figlia di ser Maro (sic) Malombra: questi dati, infatti, coincidono, anche se con taluni errori, con quelli relativi alla vita del figlio del C., Alvise. Inoltre nell'Archivio di Stato di Venezia è conservato il testamento (che reca la data del 26 nov. 1467) di un certo Lorenzo Calbo del fu Zanoto: non è facile accertare se si tratta di un figlio del C., oppure del figlio di un suo omonimo, anch'egli residente nella parrocchia di S. Polo, testimoniato per la seconda metà del sec. XIV.
Il C. è il primo della famiglia ad aver lasciato traccia di una carriera politico-amministrativa considerevole. Egli svolse la sua attività specialmente nelle colonie e nei possedimenti veneziani di Terraferma: nel 1416 fu eletto rettore e provveditore a Latisana (Priuli, I, f. 116v); il 15 apr. 1423 fu tra gli elettori del doge Francesco Foscari; nel 1424 fu podestà a Ravenna. Nello stesso anno trovandosi alle Razon vecchie, egli fu incaricato della vendita della terra e dei feudi di Castelfranco. Nel 1434 fu Podestà a Capodistria; nel 1435 capitano a Zara; fra il 1426 e il 1442 fu conte e poi capitano di Scutari. Morì nel 1442, dopo esser stato eletto consigliere per il sestiere di Dorsoduro.
Il figlio Leonardo venne iscritto al Maggior Consiglio nel 1418. Nel 1426 sposò una Barozzi, figlia di Marino del fu Marco da Retimo (Rethymnon; Barbaro-Tasca c. 201). Nel 1441 fu capitano della guardia delle Riviere di Marca e Romagna; nel 1446 conte e capitano a Dulcigno; nel 1450 provveditore a Salò e capitano della Riviera bresciana; nel 1454 capitano delle galere al viaggio di Aigues-Mortes, che si concluse con un naufragio nel porto di Venezia a causa di un fortunale; nel 1461 fu bailo e capitano a Negroponte. Nel 1465 ebbe l'incarico di podestà e capitano a Capodistria; nel 1469 fu provveditore in Istria, dietro incarico del Senato per rivedere i passi e contrade della provincia nell'imminenza di una temuta invasione di Turchi. Nel 1470 ebbe la carica di conte di Zara. Nel 1473 era a capo del Consiglio dei dieci e figurò fra gli elettori del doge Nicolò Marcello. Morì nel 1474.
L'altro figlio del C., Francesco, nato intorno al 1401, venne accolto nel Maggior Consiglio nel 1426. Nel 1434 sposò la figlia di Pisanello Pisanello del fu Marco; i genealogisti ricordano due suoi figli: Piero, nato nel 1435, e Marino. Compì una carriera politico-amministrativa al livello consueto per gli esponenti dell'aristocrazia lagunare. Nel 1459 fu eletto capitano e provveditore a Legnago e Porto; nel 1471 consigliere, ottenendone conferma nel 1474. In queste due occasioni si ritrovò membro della Signoria alla morte dei dogi Cristoforo Moro (9 nov. 1471) e Nicolò Marcello (1º dic. 1474).
Terzo figlio del C. fu Alvise (Ludovico), nato intorno al 1404. Iscritto al Maggior Consiglio il 4 dic. 1429, nel 1436 sposò una figlia di Mauro Malombra, dalla quale ebbe tre figli: Giovan Battista, Girolamo e Antonio (Barbaro-Tasca, c. 202). Nel 1440 fu conte a Lesina, nel 1446 capitano delle Riviere di Marca e Romagna; nel 1466 capitano e provveditore a Legnago e Porto. Durante le operazioni della flotta turca per la conquista di Negroponte nel 1469-70, fu inviato dalla Serenissima a comandare le truppe di terra come capitano, assieme con Giovanni Bondumier, sotto il comando del bailo Paolo Erizzo. L'attacco turco, iniziato il 15 giugno 1470, si concluse il 12 luglio con la conquista di Negroponte: Alvise venne ucciso insieme con Paolo Erizzo e Giovanni Bondumier.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, Miscellanea codici, I, Storia veneta 18: M. Barbaro-A. M. Tasca, Arbori de' patritii veneti, cc.201-203; Ibid., Atti Trioli Filippo, B. 974.77 (testamento di Lorenzo Calbo fu Zanoto); Venezia, Civico MuseoCorrer, cod. Cicogna 2889 (= 3781):G. P. Priuli, I protiosi frutti del Maggior Consiglio…, I, cc. 115r, 116v-117r; F. Babinger, Maometto II, il Conquistatore, ed il suo tempo, Torino 1957, pp. 413, 415 (per Alvise); F. Thiriet, Bondumier, Giovanni di Antonio, in Diz. Biogr. d. Ital., XI, Roma 1969, pp. 740 s. (per Alvise [Ludovico]).