CENA, Giovanni
Poeta, nato a Montanaro Canavese il 12 gennaio 1870, morto a Roma, dov'era redattore capo della Nuova Antologia, il 6 dicembre 1917. L'interesse sociale prevalse sempre nel C. su quello letterario, tanto che negli ultimi anni non scrisse più, o scrisse poco, tutto preso dalla sua complessa azione in favore degli umili, specie dei contadini dell'Agro romano e delle Paludi Pontine, per i quali fondò settanta scuole, e asili d'infanzia, e altro. Così la sua letteratura umanitaria diventava azione; anzi letteratura e azione si confondevano tra loro, in quella "vita integrale" a cui il C. stesso diceva che tutto il suo essere aspirava. Ma questa congiunzione che, se costituisce la nobiltà della sua vita, arreca danno alla sua arte, era già in atto sin dai primi tempi, ed è quel che distingue, ad esempio, i suoi Amm0nitori dai consimili romanzi sociali e socialisti post-zoliani: il C. non è mai un sociologo da gabinetto, ma un eloquente, commosso espositore di aspirazioni e dolori che sono i suoi proprî.
Opere: Madrid poemetto (Torino 1897); In umbra, liriche (Torino 1899); Gli Ammonitori, romanzo (Roma 1904); Homo, sonetti (Roma 1907). Questi scritti, insieme con altri inediti, in Opere di G.C., 5 voll., Torino 1928-29: Le Poesie furono raccolte anche a Firenze nel 1922.
Bibl.: Nuova Antologia, 16 dic. 1917; 16 dic. 1918; 16 dic. 1927; A. Momigliano, in Giorn. d'It., 24 nov. 1922; E.M. Fusco, in Riv. d'Italia, luglio 1924; P. Pancrazi, in Corr. della sera, 7 giugno 1929.