GIOVANNI da Ancona
Il codice 377 della Bibliothèque de la ville di Bruges conserva una Summa iuris canonici il cui autore si dichiara "Johannes domini Guidonis de Ancona", si dice "iuris civilis professor", allievo di Martino da Fano, procuratore dell'Ordine dei templari. L'opera, dedicata a Giovanni Bono, vescovo di Ancona, e a Guglielmo patriarca di Gerusalemme, reca il titolo esteso di Summa Decretorum et Decretalium e si propone di correggere e completare la Summa super titulis Decretalium di Goffredo da Trani. Il manoscritto fu compilato nel secolo XIII probabilmente sotto la diretta sorveglianza dell'autore e in seguito fu da lui posseduto.
Poco si conosceva della vita di G. prima dello studio del Bertram. Verso il 1310 Giovanni d'Andrea, nella glossa al proemio delle Clementinae, elencava tra i vari canonisti di nome Giovanni anche uno proveniente da Ancona, ma già due secoli più tardi un dottore anconetano interpellato dal Diplovatazio sosteneva che G. era un oltremontano residente in Terrasanta e che invece di Ancona si doveva leggere Accon, cioè Acri nel Regno di Gerusalemme. Tra il Seicento e l'Ottocento gli scrittori della storia locale, traendo spunto dal testo di Giovanni d'Andrea, affermavano che si trattava di un canonista e teologo. Un Giovanni d'Ancona teologo è menzionato anche da A. Sorbelli come professore dello Studio bolognese. Non fu invece data importanza alla segnalazione del manoscritto di Bruges fornita da J.A. Fabricius e da F. Vecchietti, i quali a loro volta l'avevano attinta da Angelo Carletti di Clavasio, un canonista del Cinquecento. Così in mancanza di dati e di fatti concreti nel corso del tardo '800 e del '900 di G. si perse ogni traccia sia nella storiografia anconetana sia in quella giuridica.
Proprio sul manoscritto belga si è basato lo studio del Bertram che restituisce a G. una qualche fisionomia. Le notizie sicure su di lui, comunque, sono poche e si ricavano dalla sua opera. Nato nei primi decenni del XIII secolo, comunque prima del 1240, i suoi rapporti con Ancona non sembrano limitarsi alla provenienza, ma appaiono consolidati in un rapporto personale e duraturo: lo testimoniano i numerosi riferimenti nella Summa alla città, ai suoi dintorni e alle Marche in genere, nonché la dedica dell'opera al vescovo anconetano Giovanni Bono.
Quanto alla carriera universitaria di G., le notizie da lui stesso fornite - allievo di Martino da Fano e professore di diritto civile, senza peraltro indicazione del periodo e dei luoghi del suo insegnamento - possono essere integrate da altri elementi tratti dalla Summa. In questa egli mostra una buona conoscenza sia degli ambienti universitari di Bologna e di Napoli, sia delle norme consuetudinarie delle regioni francesi, della Chiesa parigina e di quella ravennate, nonché della prassi giudiziaria della Curia romana. Elementi, questi, che potrebbero far pensare a una sua esperienza diretta, così come appare interessante l'esistenza di un omonimo procuratore generale della Curia pontificia documentato negli anni 1259-1303.
Sappiamo poi che nel 1265, anno nel quale dava inizio alla compilazione della Summa, egli si trovava in Terrasanta, forse - come suppone il Bertram - alla corte di Guglielmo patriarca di Gerusalemme e legato pontificio, approdato ad Accon nel settembre 1263. Fu Guglielmo a sollecitare il giurista a compilare la Summa: G., come si è detto, gli dedicò l'opera e in essa dette ampio spazio all'attività del patriarca. Inoltre nella Summa l'autore si qualifica come patrocinante per i templari e per quasi tutti i prelati e nobili del Regno di Gerusalemme; e le fonti di quel periodo attestano la presenza in Gerusalemme di un "magister Johannes de Ancona" aggiungendo anche la qualifica di "advocatus", che costituisce un elemento a favore dell'identificazione con l'autore della Summa. Meno probabile è, invece, la sua identificazione con altri due omonimi: un francescano, dal 1288 arcivescovo di Nicosia, trasferito nel 1296 a Torres in Sardegna, e il vescovo di Malvasia in Peloponneso trasferito nel 1272 a Grado. In questo modo le notizie su G. s'interrompono verso il 1268, anno in cui probabilmente fu ultimata la Summa.
Si ignorano luogo e data di morte.
Secondo una suggestiva proposta avanzata dal Maffei, G. sarebbe da identificare con il giurista pisano Giovanni Fagioli, autore di un Tractatus de summariis cognitionibus e di un Tractatus de feudis: lo starebbero a indicare le frequenti identità testuali riscontrabili tra passi della Summa di G. e passi delle opere del Fagioli e i collegamenti di quest'ultimo con la Terrasanta testimoniati dai suoi scritti. Né osterebbe a tale identificazione la provenienza anconetana di G.: Ancona potrebbe essere la città d'origine non di G. ma di suo padre o "de Ancona" potrebbe essere un errore per "de Accon"; i rapporti tra Pisa e Ancona erano intensi nel secolo XIII e un'antica famiglia anconetana Fagioli è testimoniata dalle fonti. Se l'identificazione fosse esatta, le notizie biografiche di G. risulterebbero più consistenti e più corposa sarebbe la sua personalità di giurista. Ma allo stato attuale delle ricerche l'identificazione resta sul piano delle mere ipotesi.
Fonti e Bibl.: R. Röhricht, Regesta Regni Hierosolymitani, Innsbruck 1893, p. 354 n. 1356; J. Delaville Le Roulx, Cartulaire général de l'Ordre des hospitaliers de st-Jean de Jérusalem, III, Paris 1899, p. 166 n. 3283; G. Saracini, Notizie historiche della città d'Ancona, Roma 1675, p. 505; F. Vecchietti - T. Moro, Biblioteca picena o sia Notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, V, Osimo 1796, pp. 109 s.; A. Leoni, Istoria d'Ancona, III, Ancona 1812, p. 149; Id., Ancona illustrata, ibid. 1832, p. 149; A. Sorbelli, Storia della Università di Bologna, I, Bologna 1940, p. 144; P. Herde, Beiträge zum päpstlichen Kanzlei- und Urkundenwesen im 13. Jahrhundert, Kallmünz 1967, ad vocem; T. Diplovatazio, Liber de claris iuris consultis pars posterior, a cura di F. Schulz - H. Kantorowicz - G. Rabotti, in Studia Gratiana, X, Bononiae 1968, p. 168; M. Bertram, Johannes de Ancona. Ein Jurist des 13. Jahrhunderts in den Kreuzfahrerstaaten, in Bulletin of medieval canon law, VII (1977), pp. 46-64; D. Maffei, Dubbi e proposte su Giovanni Fazioli, in Id., Giuristi medievali e le falsificazioni editoriali del primo Cinquecento, Frankfurt am Main 1979, pp. 75-80; C. Bukowska Gorgoni, Fagioli, Giovanni, in Diz. biogr. degli Italiani, XLIV, Roma 1994, pp. 166-170; Repertorium fontium historiae Medii Aevi, VI, p. 276; Dict. d'hist. et de géogr. ecclésiastiques, XXVI, col. 1225.