ABELA, Giovanni Francesco
Appartenente ad antica famiglia originaria di Siracusa, nacque a La Valletta (Malta) nel 1582. Entrato giovanissimo nell'Ordine gerosolimitano, priorato di Portogallo, studiò nel locale collegio gesuitico. Nel 1602 accompagnò come segretario il priore Mendoza in un'ambasceria a Madrid. Trasferitosi quindi a Bologna, vi si addottorò in diritto civile e canonico nel 1605,divenendo poco dopo consigliere della sua isola presso l'università. In questo periodo intraprese lunghi viaggi d'istruzione in Italia, entrando in contatto con illustri antiquari ed eruditi italiani e stranieri. Rientrato a Malta e consacrato sacerdote nel 1610 dal vescovo T. Gargallo, compì l'obbligo del servizio di "caravana" su una galera dell'Ordine, partecipando ad uno scontro con legni musulmani, nelle acque di Lampedusa. Di ritorno dal servizio, fu nominato dal priore monsignor Camarasa maestro cerimoniere della chiesa di S. Giovanni a La Valletta. In tale qualità, prese posizione a favore dei sostenitori del cerimoniale latino nella liturgia mista, greco-latina, dell'Ordine. Nel 1615-16accompagnò come segretario d'ambasciata, prima a Roma e poi a Parigi, l'ambasciatore dell'Ordine L. Mendez de Vasconcellos. Ricopri in seguito varie importanti cariche: avvocato dei poveri, avvocato del Comun Tesoro, cappellano d'onore del gran maestro A. de Vignacourt, auditore del gran maestro A. De Paula. Segretario ed epistolografo latino di numerosi gran maestri, mantenne per lungo tempo la corrispondenza con i cinque ricevitori della provincia di Spagna. Molto apprezzato per la sua preparazione giuridica e diplomatica, tenne fino al 1623 la reggenza della cancelleria. Ritornato nel 1624 a questo incarico, nel 1626 vi fu definitivamente confermato col grado di vice-cancelliere. Il 18 dic. 1640 si dimise da questa carica, riservandosi la facoltà di intervenire nei consigli privati dell'Ordine, con una pensione annua di 428 scudi d'oro. Il 22 giugno 1634 era stato creato protonotario apostolico da papa Urbano VIII, e il 3 marzo 1638 aveva ottenuto dal gran maestro G. P. de Lascaris l'abbazia di S. Martino e le commende di Ulgozo e di Santaken. Nel 1640, in coincidenza col suo ritiro, si fece promotore dell'erezione di un archivio pubblico, organizzandolo provvisoriamente in una sala soprastante l'oratorio della chiesa di S. Giovanni a La Valletta. In questa città mori il 4 maggio 1655.
Erudito ed antiquario di un certo valore, pubblicò a Malta nel 1647 l'opera Malta illustrata, ovvero descrizione di Malta isola nel mare siciliano, con le sue antichità,in quattro libri, Successivamente tradotti in latino dal Seiner e pubblicati nel Thesaurus Antiquitatum Siciliae del Graeve, con un'ampia prefazione del traduttore. L'opera fu poi ristampata in italiano con molte aggiunte dall'erudito maltese G.A. Ciantar (2 voll., Malta 1772-80). L'A. fu in corrispondenza con numerosi antiquari del tempo, tra cui ricordiamo il Gualtieri, L. Holstein e il Peiresc.
Bibl.: B. Dal Pozzo, Historia della Sacra Religione Militare di S. Giovanni Gerosolimitano,I, Verona 1703, pp. 617, 727, 759; II, Venezia 1715, p. 233; J.G. van Graeve-P. Burmann, Thesaurus Antiquitatum Siciliae,XI, Lugduni Batavorum 1725, praefatio, p. 22; I. S. Mifsud, Biblioteca maltese,I, Malta 1764, pp. 231-265; C. A. di Villarosa, Notizie di alcuni cavalieri del Sacro Ordine Gerosolimitano,Napoli 1841, pp. 11-13; V. Laurenza, Il contributo di Malta alla letteratura italiana,in Civiltà maltese,Roma 1940, p. 198.