Figlio (1148 circa - 1237) di Erardo III di Brienne, partecipò alla 4a crociata. Scelto da Filippo II Augusto di Francia come re di Gerusalemme (1205), G. sbarcò ad Acri; sposò Maria, figlia di Isabella d'Angiò e di Corrado di Monferrato, e fu incoronato re in Tiro. Mortagli la moglie, G. sposò Stefania della Piccola Armenia; per difendere gli interessi della seconda moglie, G., che aveva guidato una spedizione contro Damietta, dopo l'occupazione della città (1220), cercò di opporsi alla rivolta degli Armeni, ma fu sconfitto. Cercò allora di accordarsi col sultano d'Egitto, adoperandosi perché gli fosse restituita Damietta. Abbandonata la Palestina, si recò per aiuti in Europa, e venne a patti con Federico II, cui dette in sposa la figlia Iolanda, promettendo all'imperatore la successione al trono di Gerusalemme, al momento della morte. Scomunicato Federico II per non aver adempiuto alla promessa di organizzare la crociata, G., che nel frattempo aveva sposato in terze nozze Berengaria, figlia di Alfonso IX di Castiglia, mosse contro l'imperatore alla testa delle truppe papali, e fu sconfitto (1229). Fu allora inviato a Costantinopoli da Gregorio IX, reggente per Baldovino II cui diede in moglie Maria, la figlia di Berengaria. Riuscì a difendere l'impero latino d'Oriente contro i Bulgari e i Greci di Nicea, ma non ottenne dai Latini il riconoscimento del titolo d'imperatore, che egli aveva assunto come collega di Baldovino II.