ARTUSI, Giovanni Maria
Teorico e compositore di musica, nato a Bologna nel 1540 circa. Poco si sa della sua vita: studiò con Giuseppe (Gioseffo) Zarlino, maestro di cappella della "Serenissima Signoria di Venezia" e fu dal 1562 canonico regolare della Congregazione del Salvatore (o di S. Salvatore) in Bologna. Fu contrappuntista egregio, ma il suo nome è legato in particolare all'opera di teorico della musica - scrisse il ben noto trattato L'Arte del Contraponto ridotta in Tavole (I parte, Venezia 1586, per Giacomo Vincenti e Ricciardo Amadino; II parte, ibid. 1589, per G. Vincenti) - e alle sue polemiche con i musicisti contemporanei innovatori, specie Claudio Monteverdi, polemiche in cui l'A. si rivela un perfetto conservatore e ove, comunque, cela sé stesso e i suoi avversari sotto pseudonimi che purtroppo ne rendono dubbia l'identificazione.
La lettera apologetica o Invettiva del Burla Academico Burlesco [pseudonimo dell'A.] al R. D. Vincentio Spada da Faenza (14 genn. 1588) sarebbe diretta - secondo una giustificata ipotesi di G. Gaspari - contro Vincenzo Galilei e precisamente contro le tesi del suo famoso Dialogo della musica antica et della moderna (Firenze 1581, Giorgio Marescotti). La Invettiva conclude con l'invito ad imitare l'esempio di Adriano [Willaert?], Cipriano [De Rore?], Merulo, Porta [Costanzo?], compositori di buona scuola, di stile purgato, il cui linguaggio è paragonabile al classico di Cicerone, Livio, Cesare. In pro del suo maestro Zarlino (contro cui peraltro si rivolse in seguito con L'Impresa del Molto Rev. G. Zarlino da Chioggia,Bologna 1604, G. B. Bellagamba), l'A. stese il Trattato apologetico in difesa dell'opere del Rev.do Zarlino da Chioggia (1590), ove il "Sig. Cabalao [altro pseudonimo dell'A.] nobile di Pocceia, Academico Infarinato "accuserebbe ancora V. Galilei - sempre secondo l'ipotesi del Gaspari - di "molte impertinenze, sogni, chimere musicali", riferendosi quasi certamente al Discorso di quest'ultimo intorno all'opere di Messer G. Zarlino e concludendo con l'affermare che l'arte ha imparato dalla natura e non viceversa e che è somma pazzia credere il contrario.
Più sicuro è l'avversario C. Monteverdi, di cui fa fede anzitutto L'Artusi, ovvero delle Imperfettioni della moderna Musica (I parte, Venezia 1600, Giacomo Vincenti; II parte, ibid., 1603), il più famoso trattato dell'A.; anche qui tuttavia la polemica non è apparentemente rivolta contro nessuno, dichiarando l'autore, in prefazione, di avere "ragionato in universale senza nominare alcuno particolare", con l'intenzione non di offendere, "ma solo [di] cercare la verità, e palesarla a beneficio commune, e di chi desidera saperla". Che si tratti tuttavia del Monteverdi risulta dal fatto che alle pp. 39 e 40 sono riportati a stampa i passi medesimi delle sue musiche dall'A. biasimati e riprovati. Proprio al Monteverdi perciò l'A. rimprovera di violare le regole dell'armonia tradizionale, in special modo di usare dissonanze non preparate, non comprendendo di assumere la questione da un punto di vista esclusivamente tecnico-teorico senza considerare le esigenze della libertà dell'espressione artistica. Nel caso del Monteverdi, queste esigenze erano al servizio della monodia accompagnata e del nascente stile operistico, la grande conquista monteverdiana secondo cui una "seconda pratica" si sostituiva alla "prima pratica" (quella dei tradizionalisti) indicando che l'"oratione" e quindi la parola, il testo poetico, può dettar legge alla musica (e non viceversa), quando sia necessario, e smantellare il suo impero.
Il Monteverdi rispose per le stampe solo nel 1605, con una Lettera inclusa nel Quinto Libro del Madrigali a 5 voci (Venezia, R. Amadino), la quale confutava quanto oppostogli dall'Artusi. Questi replicò a sua volta con un primo Discorso musicale di Antonio Braccino [pseudonimo], andato perduto, ma di sicura esistenza stando alle attestazioni di Giulio Cesare Monteverdi, fratello di Claudio, poste all'inizio della Dichiaratione o commento alla ricordata Lettera, dichiarazione stampata al termine degli Scherzi musicali a tre voci di C. Monteverdi (Venezia 1607, R. Amadino). Al 1608 risale poi il Discorso secondo musicale di Antonio Braccino da Todi per la Dichiaratione della Lettera posta ne' Scherzi musicali del Sig. C. Monteverdi (Venezia, G. Vincenti), in cui l'A. si sforzò di oppugnare gli argomenti prodotti da G. C. Monteverdi in difesa di suo fratello, ma praticamente non fece che ripetere le confutazioni alla Lettera citata del 1605.
Altri strali furono lanciati dall'A. contro Ercole Bottrigari, il quale rispose animatamente nella sua Lettera di Federico Verdicelli [pseudonimo] (1602, manoscritta presso la Bibl. del Liceo nius. di Bologna), nell'Antartusi e infine: nella sua Aletelogia (Bologna, 1604) contro le Considerationi musicali dell'A. (nella II parte de L'Artusi, ovvero Delle Imperfettioni..., ibid. 1603). C'era tra i due un forte e insanabile rancore per avere l'A. erroneamente attribuito diverse opere del Bottrigari - tra cui Il Desiderio - a un defunto Annibale Meloni; per avere addirittura tentato di stampame alcune sotto il proprio nome; e per avere comunque plagiato nella prima parte delle sue Imperfettioni (= L'Artusi) il Trimerone dello stesso Bottrigari.
Quale compositore l'A. è ricordato per le Canzonette a 4 voci. Libro Primo, Venezia, G. Vincenti, 1598, e un mottetto a 8 voci, Cantate Domino, inserito nella raccolta di Giacomo Vincenti, Primo Choro. Motetti et Salmi a otto voci composti da otto Eccellentiss. Autori con la parte de i Bassi, per poter sonarli nell'organo (Venezia 1599).
L'A. morì a Bologna il 18 ag. 1613.
Bibl.: G. Gaspari, Dei Musicisti bolognesi al XVI secolo e delle loro opere a stampa. Ragguagli biografici e bibliografici, in Atti e Mem. d. R. Deputaz. di storia Patria per le prov. di Romagna n. s., II (1876), pp. 20 s., 30, 31, 32. s., 55-67; R. Eitner, Bibliographie der Musik-Sammelwerke des XVI. und XVIL Jahrhunderts, Berlin 1877, p. 391; E. Vogel, C. Monteverdi, in Vierteljahrschrift für Musikwissenschaft, III, Leipzig 1887, pp. 325-329; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890,pp. 66 s., 68 s., 71, 191,292 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 213 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I,coll.747-749 (con bibl. tedesca); Encicl. dello Spettacolo, I, col. 984.