Musicista e teorico (Chioggia 1517 - Venezia 1590). Cantore, organista e direttore della cappella di S. Marco a Venezia, è considerato per i suoi lavori musicologici il maggiore teorico del Cinquecento; fornì un contributo fondamentale alla sistemazione dell'armonia con il riconoscimento della base naturale della contrapposizione di triade maggiore e minore. La sua influenza sui teorici e i musicisti a lui contemporanei e posteriori fu determinante, particolarmente per l'applicazione e lo sviluppo del principio della tonalità moderna.
Prete (1540), fu a Venezia (1541) alla scuola di A. Willaert. Dapprima cantore, poi organista, infine (1565) direttore della cappella di S. Marco. Si diede anche agli studi teologici, filosofici, matematici, chimici, astronomici e linguistici. Compose musica, ai suoi tempi stimata, ma soprattutto svolse attività di teorico.
La maggior parte delle composizioni musicali è andata perduta; tra quelle rimaste si ricordano: un madrigale a 5 voci (Lauro gentil); due mottetti a 5 voci; il primo libro di Modoli, Motecta vulgo nuncupata (1549) di cui restano il soprano e il tenore; ventuno Modulationes a 6 (1566); tre Lectiones pro Mortuis; tre mottetti a 6 voci, ecc. Lo stile di queste composizioni, che è stato chiamato fiammingo-veneziano, non si discosta fondamentalmente da quello tradizionale; Z. infatti non mostrò di accorgersi delle conquiste della scuola romana, né di quelle di A. Gabrieli. Quale teorico avrebbe scritto 25 libri in latino, oggi perduti, e diede alle stampe i seguenti (in italiano): Institutioni Harmoniche (1558); Dimostrazioni harmoniche (1571); Sopplimenti musicali (1588). Altri scritti di argomento religioso, cronologico e storico appaiono nell'ed. integrale De tutte le Opere del R. M. Gioseffo Zarlino da Chioggia (1589).