LANCISI, Giovanni Maria
Anatomico e medico, nato il 26 ottobre 1654 a Roma, ivi morto il 20 gennaio 1720. Attese in patria dapprima agli studî letterarî, indi a quelli di medicina, laureandovisi a 18 anni. Dopo varî anni dedicati allo studio e alla pratica ospedaliera, ottenne nel 1685 l'insegnamento dell'anatomia nel Collegio della Sapienza, dove contribuì in maniera cospicua alla riforma degli studî medici. Fu medico di Innocenzo XI e XII e di Clemente XI, sotto il quale ricoprì l'ufficio di archiatra e di priore del Collegio medico.
Il L. fu non solo anatomico, ma altresì fisiologo, medico, chirurgo, botanico, letterato e fondatore della biblioteca medica romana che porta il suo nome. Nel campo anatomico è illustre non solo per le sue osservazioni (V. anatomia, III, p. 124), ma anche quale editore delle Tabulae anatomicae Barth. Eustachii (Roma 1714); è autore d'un trattato di Anatomia per uso ed intelligenza del disegno (Roma 1691), con tavole eseguite su preparazioni di Bernardino Genga. Fra le principali altre opere di lui si ricordano: De subitaneis mortibus (Roma 1707); De bovilla peste (Roma 1712); Dissertatio de recta medicorum studiorum ratione instituenda (Roma 1715); De noxiis paludum effuviis eorumque remediis (Roma 1717); finalmente, come opera postuma: De motu cordis et aneurvsmatibus (Roma 1728).
Il L. curò altresì l'edizione della Metallotheca di Michele Mercati (Roma 1717).
Da un primo nucleo di circa 20.000 volumi e parecchi manoscritti inediti lasciati dal L. all'ospedale di S. Spirito insieme col legato d'una rendita trae origine la Biblioteca Lancisiana.
In onore del L. fu detta Lancisiana anche una vena d'acqua che sgorga in Roma alle falde del Gianicolo verso il Tevere e che non contiene calcio.