Generale italiano (Mesagne 1883 - Roma 1968). Si segnalò nella guerra di Libia (1911-12) e nella prima guerra mondiale; quindi partecipò alla guerra d'Etiopia (1935-36), all'occupazione dell'Albania (1939) e alla guerra contro la Grecia (1940-41). Nel luglio 1941 ebbe il comando del Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR); rimpatriato l'anno seguente per dissensi con lo stato maggiore tedesco, fu inviato (genn. 1943) in Tunisia per assumere il comando della 1a armata, alla testa della quale si distinse in modo particolare sulle linee del Mareth e dell'Akarit, protraendo poi la resistenza nella Tunisia settentr. Fatto prigioniero dagli Anglo-Americani, fu contemporaneamente nominato maresciallo d'Italia e, al suo rimpatrio, dopo l'8 sett. 1943, fu capo dello stato maggiore generale, carica che conservò fino al 1945. Scrisse: Come finì la guerra in Africa (1946); La guerra al fronte russo: il Corpo di spedizione italiano (1947). Senatore della repubblica per la II legislatura (1953-58); presidente dell'Unione combattenti d'Italia (UCI).