giubileo
Indulgenza plenaria solenne che il pontefice offre ai fedeli in particolari ricorrenze. Per estensione, il termine designa, tra i cattolici, l’«anno santo», indetto dal pontefice, in cui i fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria. Il primo g. fu indetto nel 1300 da Bonifacio VIII, che fissò la scadenza del g. ogni cento anni; l’intervallo fu ridotto poi a 50 e successivamente – da Paolo III – a 25. Le guerre napoleoniche e in seguito le vicende del papato impedirono le celebrazioni dei g. del 1800 e del 1850. Diversi sono stati i g. straordinari al di fuori di queste scadenze (come nel 1933-34 e nel 1983-84 rispettivamente per il 1900° e il 1950° anniversario della morte di Cristo; nel 1966 a conclusione del Concilio vaticano II). Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, si è svolto il «grande g. dell’anno 2000», cui il papa dedicò la lettera apostolica Tertio millennio adveniente (10 nov. 1994). Nella preparazione del g. fu enfatizzato anche il ruolo delle singole Chiese attraverso g. locali o regionali. La bolla d’indizione Incarnationis mysterium (29 nov. 1998) affermava che il g. avrebbe avuto «due centri», Roma e la Terra Santa, auspicava un ulteriore progresso nel dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani, e invitava a partecipare alla «grande festa» i «seguaci di altre religioni, come pure quanti sono lontani dalla fede in Dio». Tra gli eventi del g. grande risonanza ebbe poi la celebrazione a Roma della 15a Giornata mondiale della gioventù (15-20 agosto), mentre durante l’anno Giovanni Paolo II si recò sul monte Sinai (24-26 febbr.), in Terra Santa (20-26 marzo) e, il 12-13 maggio, a Fatima. A conclusione del g. fu pubblicata (6 genn. 2001) la lettera apostolica Novo millennio ineunte sulle prospettive della Chiesa dopo la celebrazione giubilare.