Editore italiano (San Pancrazio, Parma, 1924 - Torino 1996). Entrato alla casa editrice Einaudi nel 1949, ne fu condirettore generale nel 1953-54, contribuendo a delinearne le linee editoriali con l'ideazione di importanti collane (Piccola biblioteca Einaudi, Nuova universale Einaudi, Nuovo politecnico). Trasferitosi a Milano, nel 1978 fu chiamato a lavorare per Il Saggiatore e, dal 1980 al 1984, svolse attività di consulenza per il gruppo Mondadori. Nel 1987, acquisita insieme alla sorella Romilda la maggioranza azionaria della Boringhieri, divenne amministratore delegato della nuova editrice Bollati Boringhieri della quale valorizzò e potenziò il settore umanistico proponendo collane di classici della letteratura (Nuova cultura, Pléiade, Pantheon) e di narrativa contemporanea (Varianti). Italianista di formazione, B. ha saputo coniugare all'imprenditorialità l'ideazione di un'editoria "di pensiero" che, insieme al dialogo con gli autori, ne ha fatto uno fra i più interessanti editori del dopoguerra. Per Einaudi ha curato un'edizione delle Tragedie di Manzoni (1965), il volume dedicato alla prosa della Crestomazia italiana di Leopardi (1968), il 6º volume (in collab. con L. Gambi) della Storia d'Italia (1976). Suo l'importante saggio L'italiano (in Storia d'Italia, 1º vol., 1972, poi ampliato in volume, 1983). È uscita postuma nel 2001 una raccolta di otto racconti inediti, Memorie minime, con la prefazione di C. Magris.