Pittore italiano (Mantova 1912 - Roma 1995). Dopo gli studî a Venezia si stabilì a Roma dove fu tra i promotori dell'Art Club (1945) e di Forma I (1947); aderì poi a Fronte nuovo delle arti, al gruppo degli Otto (1950), associazione artistica di apertura internazionale, e di Continuità (1960). Dal 1953 al 1982 insegnò presso il liceo artistico di Roma. Il costante impegno politico e sociale, così come il suo interesse per le scienze biologiche, traspaiono dalle sue opere, risolte in forme non oggettive, nelle quali prevale ora l'impronta segnica, ora quella materica: a volte le superfici cromatiche piatte sono incastonate in una rete di linee scure o arricchite da inserti polimaterici (Rivolta, 1948, Composizione, 1966, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna), a volte, con segno dinamico, si irradiano monocrome o fluorescenti nella quasi totalità del quadro con inediti effetti di luce (Ipnotico, 1981, Monaco di Baviera, Staatsgalerie moderner Kunst). È anche autore di astratte strutture tridimensionali dalle vivaci gamme cromatiche. Nel 2012, per il centenario della nascita, è stata allestita presso il Museo di arte contemporanea di Roma la mostra Giulio Turcato. Stellare, excursus di oltre venti anni della sua produzione artistica.