ALOJA (Alloja), Giuseppe
Pittore e incisore in rame, attivo a Napoli, sua patria, nel sec. XVIII. Il fatto che sia stato incaricato d'illustrare la Statica de' Vegetabili, edita a Napoli nel 1756,e subito dopo, insieme con il Fabnis e con altri, Le pitture antiche di Ercolano e Contorni (Napoli 1757.1779), lascia supporre ch'egli fosse operoso già da tempo e godesse fama di provetto intagliatore, così a bulino come all'acquaforte. Lo si considera pertanto come il capostipite, o almeno il membro più anziano, di quella numerosa famiglia degli Alola, che ebbe una parte di somma importanza nello svolgimento dell'attività incisonia napoletana dei sec. XVIII e XIX. Più tardi Giuseppe A. avrebbe intagliato una Veduta scenografica e possente della città di Napoli, su disegno di F. de Cham, ed una Mappa topografica di Napoli in Campagna felice, su disegno dello stesso de Cham, perché fossero inserite nell'opera di N. Carletti, Topografia universale della città di Napoli in Campagna felice (Napoli 1776). Incise pure una tavola topografica per le Mèmone del nipristinamento del porto di Brindisi sotto il regno di Ferdinando IV di A. Pigonati (Napoli 1781) ed una pianta di Napoli per il primo dei tre tomi dell'opera di G. Sigismondo Descrizione della città di Napoli e suoi borghi (Napoli 1788-89).
L'A. trattò anche la figura, incidendo un ritratto del ven. Juan Palafox, in occasione del processo di beatificazione. Il più importante dei suoi lavori resta la grande Veduta di Napoli incisa su otto lastre di rame e data in luce nel 1759. Non si conosce la data di morte dell'A., che deve essere avvenuta certamente dopo il 1788.
Bibl.: G. Gori-Gandellini, Notizie degli intagliatori...,S iena 1771, I, p. 10; C. H. de Heinecken, Dictionnaire..., I, Leipsic 1778, p. 100; L. De Angelis, Aggiunte a G.Gori-Gandellini, op. cit., V, Siena 1809, pp. 126-128; Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, I, Paris 1854, p. 30; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 318 (sub voce Alloja).