CANALE, Giuseppe
Tradizionalmente è detto nato a Roma nel 1725. Oltre che studiare l'incisione con il famoso Jakob Frey, frequentò la scuola di Marco Benefial. Probabilmente in seguito a raccomandazione del Frey venne chiamato nel 1751 dalla corte di Sassonia a Dresda, a lavorare per la riproduzione delle opere d'arte della galleria regia; già altri due compagni di studi del C. presso il Benefial, G. B. Internari e M. Bacciarelli, vi si erano trasferiti con lo stesso incarico l'anno precedente. Alla sua attività di incisore il C. affiancò dal 1753 l'incarico di maestro di disegno dei principi e delle principesse della famiglia di Sassonia. Nel 1764, allorché venne fondata l'Accademia di Belle Arti, il C. ottenne accanto ai veneziani Giuseppe Camerata e Lorenzo Zucchi la terza cattedra di incisione, che egli conservò fìno a tarda età. Per il concorso del 1764 presentò un'incisione dell'autoritratto a pastello della principessa elettrice Maria Antonia.
Benché il C. fosse a quell'epoca (secondo il giudizio, tra gli altri, del direttore dell'Accademia von Hagedorn) il più diligente ed abile tra gli insegnanti della materia, la sua retribuzione corrispondeva a poco più della metà dello stipendio del Camerata, e solo dopo molti anni il von Hagedorn riuscì finalmente a fargli ottenere una retribuzione supplementare di 100 talleri l'anno per la sua attività di maestro di disegno a corte. Al C. non mancarono riconoscimenti: il 16 ag. 1782 F. Orlandi portava all'Accademia di Bologna "dua carte impresse con Rami intagliati con nova maniera del Sig. F. C. nostro Accademico d'Onore", rappresentanti S. Pietro e S. Paolo a mezze figure, "presentate in dono all'Accademia in segno d'aggradimento d'esser stato posto fra il numero de' nostri Colleghi Onorarj" (Bologna, Acc. di Belle Arti, Atti dell'Acc. Clementina, ad diem).
Il C. forniva le proprie opere, oltre che alla corte, ai librai-editori internazionali. Delle sue opere la critica odierna apprezza soprattutto le incisioni, che per freschezza sono spesso assai vicine agli originali, ma anche il suo disegno, che rivela buona, conoscenza dell'anatomia e doti di composizione. La maggior parte delle sue opere e conservata presso il Gabinetto delle stampe di Dresda. Benché l'arte incisoria del C. non fosse sempre atta a tradurre l'arte pittorica dei modelli (per tal ragione l'Incredulità di s. Tommaso da Mattia Preti venne rielaborata a Parigi dal Beauvarlet), purtuttavia egli eseguì molte incisioni da dipinti. Tra quelle eseguite da quadri appartmenti alla galleria di Dresda i contemporanei ritennero "veri capolavori" (Kläbe): Sibilla (da Angelica Kauffmann), Diogene (da Jusepe de Ribera), La fama (dal Domenichino), una Donna turca (da Chr. W. E. Dietrich), Oenone e Paride sul monte Ida (da J. van Loo), La cacciata dal Paradiso (dall'Albani). Le due ultime opere menzionate furono eseguite nella tarda maturità.
Che il C. incontrasse occasionalmente difficoltà nel tradurre in incisione determinati modelli è provato, oltre che dalla già citata rielaborazione da parte del Beauvarlet dell'Incredulitàdi s.Tommaso del Preti, da un'annotazione del Haymann (1809) secondo la quale egli avrebbe lavorato per ben sette estati al Baccanale dalGarofalo (prima del 1764). Incise inoltre: La primavera (da Dietrich), Il bello inglese (da Rosalba Carriera, 1767), La Madonna col Cristo e s. Giovanni (da A. van der Werff), Ritratto di giovane donna (da Rubens: secondo Heinecken inciso nel settimo decennio del secolo), S. Felice Cappuccino e un altro Cappuccino (da L. Stern), un Autoritratto di Rembrandt che - come osserva appropriatamente Heinecken - se sotto non vi fosse il nome, tutti lo riterrebbero Albrecht Dürer, Maria Maddalena (da Batoni), due Vedute del porto di Genova (da Bergen), Villaggi sulla Mosa (da T. Michau).
Sono da menzionare due grandi serie di incisioni: One hundred and nineteen Etchings after the Original Designs of Raffaele, Parmegiano, Guido Reni and other great masters, London 1755; le settanta incisioni di vario formato da disegni di Guido Reni che sono registrate nel Kunstkatalog di R. Weigel.
Particolarmente riuscite sono anche incisioni del C. dai divertenti disegni caricaturali di O. B. Internari (alcuni ne incise anche M. Oesterreich, nipote di G. Knellers). Il C. incideva, oltre che da disegni altrui, da disegni propri, e anche altri incisori, quali per esempio il Camerata, hanno inciso, di tanto in tanto, dal C., che occasionalmente praticava la pittura a pastello.
Un altro gruppo di opere del C. comprende ritratti in incisione che si conservano per la massima parte nel Gabinetto delle stampe di Dresda. Egli incideva da invenzioni proprie (fra l'altro, Giuseppe Zucconi; Testa di s. Pietro; Bonaventura Barberini)e da invenzioni di altri, quali G. B. Casanova, P. Rotari, B. Denner, H. Schmidt, M. Benefial, Tiziano. Particolarmente riusciti erano i Ritratti del re e della regina di Polonia (Kläbe).
La critica contemporanea pone in risalto anche le doti di insegnante del Canale. Tra i suoi allievi ebbe A. Stölzel, poi incisore di corte, e A. Weise, poi professore all'Accademia di Kassel. In seguito annoverò tra i suoi allievi J. H. Scheibner, Chr. F. Sprink, J. D. Dietze. Il C. scrisse un manuale di disegno che nell'edizione tedesca (Anleitung zum Zeichnen)è apparso a Lipsia nel 1804, cioè due anni dopo la sua morte, ed in francese l'anno successivo.
Il C. venne sepolto a Dresda il 22 settembre del 1802.
Fonti e Bibl.: Oltre alla bibl. in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 487, si veda: Recueil d'Estampes d'après les plus célèbres tableaux de la Galerie de Dresde, Dresden 1753 ss.; C. H. Heinecken, Nachrichren von Künstlern und Kunstsachen, Leipzig 1768, pp. 182, 208; J. R. Füssli, Allgemeines Künstlerlex., Zürich 1779, p. 128; J. G. Meusel, Miscellaneen.... XII, Erfurt 1782, p. 365; K. W. Dassdorf, Beschreibung der... Residenzstadt Dresden, Dresden 1782, pp. 246, 576, 590 s.; H. Keller, Nachrichten von allen in Dresden lebenden Künstlern, Leipzig 1788, pp. 23 s.; J. G. A. Kläbe, Neuestes gelehrtes Dresden, Leipzig 1796, pp. 18 s.; G. W. Ferber, Dresden... Häuser und Bewohner, Dresden 1797, p. 189; M.Huber, Handbuch für Kunstliebhaber und Sammler..., a cura di C. C. H. Rost, IV, Zurich 1799, pp. 169 s.; Id., Catal. raisonnée du Cabinet d'Estampes de M. Winckler. Ecole italienne, I, Leipzig 1803, p. 161; G. Gori Gandellini, Not. istor. degli intagliatori, I, Siena 1808, p. 173; C. G. J. Haymann, Dresdens Schriftsteller und Künstler, Dresden 1809, pp. 387, 389, 391 s.; F. Bruillot, Dictionnaire..., Munich 1833, II, n. 952; J. A. Romberg-F. Faber, Conversationslexicon für bildende Kunst, II, Leipzig 1843, p. 320; R. Weigel, Kunstkatalog, V, Leipzig 1859-66, p. 54; M.Wiessner, Akademie der bildenden Künste zu Dresden, Dresden 1864, pp. 42, 67; A. Andresen, Handbuch für Küpferstichsammler, I, Leipzig 1870, p. 224; Zeichnungen aus der Sammlung Friedrich Augusts II, in Dresden, a cura di H. Singer, München 1921, nn. 106 s.