Ceneri, Giuseppe
Giurista e uomo politico (Bologna 1827 - ivi 1898). Laureatosi in giurisprudenza nel 1848 a Bologna, allo scoppio della prima guerra di indipendenza si arruolò volontario nell’esercito sardo, ma ammalatosi dopo pochi mesi, venne congedato. Rientrato a Bologna nel 1849, cominciò a esercitare la professione forense e dal 1853 insegnò Diritto romano presso la locale università. Inizialmente fedele al governo pontificio, nel corso del 1859 si avvicinò al gruppo dei liberal-moderati filopiemontesi e venne eletto deputato all’Assemblea delle Romagne. Giudice della Corte di appello di Bologna dal 1859 al 1861, negli anni successivi aderì alla massoneria e si unì ai democratici. Nel 1867 combatté con Garibaldi a Monterotondo e Mentana. Imprigionato per alcuni giorni nel 1868, per aver manifestato contro gli arresti compiuti dalla polizia durante lo sciopero scoppiato a Bologna in opposizione alla tassa sul macinato, quando fu liberato rassegnò le dimissioni dalla cattedra universitaria, come protesta per l’azione governativa. Nel 1869 venne eletto deputato ma si dimise l’anno successivo perché contrario al giuramento di fedeltà alla corona. Divenuto uno dei principali esponenti del radicalismo italiano, fu tra i sostenitori della creazione di un fronte unico tra le correnti più avanzate della democrazia borghese e le prime associazioni socialiste e operaie. Tornato all’insegnamento nel 1871, continuò comunque negli anni successivi a difendere in tribunale gli scioperanti arrestati dalle forze dell’ordine. Nel 1889 fu nominato senatore. Tra le sue opere: Studi di diritto romano. Diritto delle obbligazioni (1856) e Lezioni su temi del ius familiae (1881).