Fiorelli, Giuseppe
Archeologo (Napoli 1823 - ivi 1896). Fin da giovanissimo mostrò la sua inclinazione per gli studi di numismatica e di archeologia. Impiegato nell’amministrazione degli scavi di Pompei, vi rimase fino al 1848, anno nel quale fu accusato di cospirazione politica e imprigionato. Nel carcere preparò la Pompeianarum antiquitatum historia, che pubblicò nel 1860-64. Prosciolto dall’accusa, fu chiamato dal conte di Siracusa, fratello di re Ferdinando, a dirigere gli scavi del sepolcreto di Cuma. Nel 1860 ottenne la cattedra di Archeologia nell’università di Napoli, incarico che mantenne fino al 1863. Nominato ispettore e poi sovrintendente degli scavi di Pompei, si dedicò a questo impegno, introducendo nuove e più rigorose metodologie. Espose i risultati del suo straordinario lavoro, nel 1873, nella Relazione sugli scavi di Pompei dal 1861 al 1872 e nella Descrizione di Pompei pubblicata nel 1875. Sempre a Pompei istituì una scuola archeologica, che fu all’origine della Scuola italiana di archeologia. Nominato direttore del Museo nazionale di Napoli, ne riordinò le collezioni e avviò la stampa dei cataloghi. Nel 1865 fu nominato senatore del Regno, nel 1866 fondò il Museo della Certosa di San Martino e nel 1875 divenne direttore generale per le Antichità e Belle Arti.