Manfredi, Giuseppe
Patriota e magistrato (Cortemaggiore, Piacenza, 1828 - Roma 1918). Studente di giurisprudenza a Piacenza, nel biennio 1848-1849 condivise il fervore dei circoli patriottici piacentini e collaborò a un giornale di orientamento democratico, «Il Tribuno del popolo», che si pubblicò dal maggio al luglio 1848. Dopo la laurea, conseguita nel 1849, iniziò l’attività forense e, nel 1855, divenne titolare della cattedra di Diritto civile presso l’università di Parma. Nel frattempo continuò a coltivare i propri ideali liberali e patriottici, mantenendo contatti con gli esuli che erano fuggiti nel Regno di Sardegna. Assiduo corrispondente di La Farina, nel 1857 fu tra i promotori di un comitato insurrezionale piacentino, poi trasformatosi in comitato della Società nazionale, di cui divenne presidente. Nel 1859 fu costretto a riparare in Piemonte ma, dopo il ritiro degli austriaci, tornò a Piacenza e assunse la carica di governatore provvisorio, adoperandosi per l’annessione al Regno di Sardegna. Eletto nel 1860 deputato al Parlamento subalpino, iniziò l’anno successivo la carriera in magistratura: sostituto procuratore generale a Casale Monferrato, avvocato generale della Corte d’appello di Perugia, fu poi procuratore generale a Catania, a Bologna, a Roma e, infine, dal 1881 al 1907, procuratore generale presso la Corte di cassazione di Firenze. Senatore dal 1876, fu dal 1908 al 1918 presidente del Senato.