Architetto (Morcote, Lugano, 1630 circa - Venezia 1699). Attivo a Venezia, fece proprî gli insegnamenti di V. Scamozzi e B. Longhena, elaborandoli in una esuberanza decorativa che trova i suoi esiti più significativi nelle facciate di S. Maria del Giglio (1678-83) e della chiesa degli Scalzi (1683-89). Altre opere: monumento funebre di Alvise Mocenigo (1654-55) in S. Lazzaro, di cui realizzò la facciata (dopo il 1673); scalone ovale dell'Ospedaletto di S. Maria dei Derelitti (1664-66); facciata sul Canal Grande di palazzo Flangini (dopo il 1664).