GIUSTINO I imperatore d'Oriente
Nacque intorno al 450 in un villaggio della Macedonia da famiglia di contadini di stirpe latina o illirico-latinizzata. Regnando Leone I (457-474), venne a Costantinopoli, dove, entrato nella guardia palatina, per la sua prestanza e per il suo valore si elevò fino al grado di comandante in capo (comes excubitorum). Era un fervido ortodosso e a questo come anche alla sua preminente posizione si deve se alla morte di Anastasio, nel 518, fu acclamato imperatore. Aveva allora circa settant'anni e, al dire di Procopio, era analfabeta e inetto al governo. Più che da lui questo fu retto da suo nipote Giustiniano, che, il 1° aprile 527 adottò come figlio e associò al trono. Gl'immediati predecessori di G. avevano favorito i dissidenti monofisiti; egli tornò invece alla politica dell'intransigenza. Abrogato l'Henoticon di Zenone, emanò editti di persecuzione contro gli eretici: ariani, nestoriani, monofisiti, e riannodò intimi rapporti con la Chiesa romana. Fu questo il primo passo verso la politica di restaurazione imperiale seguita poi da Giustiniano. Nell'ultimo anno del suo regno G. provocò la rottura col re di Persia, Cavadh, per avere sospeso il pagamento che a lui doveva pel mantenimento delle fortezze a guardia dei passi del Caucaso. Morì il 1° agosto 527.