Giustizia e liberta
Organizzazione clandestina e movimento politico antifascista, fondato nel 1929. Facevano parte del gruppo fondatore all’estero C. Rosselli, E. Lussu, A. Tarchiani, A. Cianca, F. Nitti; in Italia E. Rossi, R. Bauer, F. Fancello. All’inizio con profilo di movimento per l’insurrezione immediata, dopo i processi del 1930 mutò carattere elaborando un programma a lunga scadenza ispirato al liberalsocialismo (repubblica, autonomie locali, costituzione sociale), la cui propaganda fu affidata a una serie di «quaderni». Ruppe nel 1934 con la Concentrazione antifascista, della quale nel 1931 aveva assunto la rappresentanza in Italia, e – dominata dalla personalità di C. Rosselli – pose sempre più netta l’istanza non di una restaurazione della vita democratica prefascista, bensì di una nuova democrazia sociale. Nel 1940, con l’occupazione della Francia, il movimento si disperse e i suoi militanti confluirono poi nel Partito d’azione, che intitolò a Giustizia e libertà le proprie brigate partigiane.