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GLAMORGANSHIRE

di Wallace E. WHITEHOUSE, Luigi Villari - Enciclopedia Italiana (1933)
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GLAMORGANSHIRE (A.T., 47-48)

Wallace E. WHITEHOUSE
Luigi Villari

Contea marittima del Galles meridionale il cui centro è situato a 51°35′ lat. N. e a 3°40′ long. O. Ha una superficie di 2106 kmq., ed è limitata a sud dal Canale di Bristol e a ovest dal fiume Loughor, mentre il Rhymney, quasi dalla sorgente alla foce, la separa dal Monmouthshire. Il Glamorgan è diviso in tre parti ineguali dai corsi dei fiumi Neath, che scorre verso SO. e sbocca nella Baia di Swansea, e Cynon, che si scarica nel Taff e prosegue verso Cardiff. Tutte e tre le regioni hanno la stessa caratteristica orografica: montagne al nord e pianure al sud. Di gran lunga più vasta è la regione centrale che culmina nel Craig-y-Llyn (600 m.): da queste alture settentrionali scendono dei fiumi, che nel corso inferiore traversano la fertile Valle di Glamorgan. La regione occidentale è percorsa dal Tawe, che sfocia nel mare a Swansea; a questa regione appartiene il Gower e l'omonima penisola. La Valle di Glamorgan è scavata nel calcare e nelle marne cenozoiche; il resto del paese è costituito da depositi carboniferi, che rappresentano una buona metà dei giacimenti carboniferi del Galles meridionale. A ovest si estrae antracite, a est carbone bituminoso: il recente sviluppo del Glamorgan è in gran parte dovuto allo sfruttamento di questo minerale. In passato la contea era nota per i prodotti agricoli della Valle e per gli allevamenti di pecore; poi si cominciarono a utilizzare le miniere soprattutto presso Merthyr Tydfil; ma soltanto dopo che il carbone minerale fu adoperato nell'industria metallurgica ebbe inizio la floridezza del Glamorgan. Vi sono una dozzina di centri, quasi tutti costieri, che lavorano il ferro e non soltanto quello d'estrazione locale, ma anche minerale importato. Inoltre vi sono fonderie di rame, oro, argento, nichel e piombo: Swansea merita bene il suo soprannome di capitale metallurgica del mondo. Nel 1840 il primo carico di carbone partì da Cardiff ed era con ciò assicurato lo straordinario sviluppo della città. Nel 1850 s'iniziò lo sfruttamento della valle di Aberdare, e nel 1865 quello della valle di Ogmore. Nel 1801 la contea aveva in totale 70.879 abitanti; nel 1931 la cifra è giunta a 1.225.713; e sono le industrie del carbone la causa di così densa popolazione (582 ab. per kmq.). La città più grande è Cardiff (223.648 ab. nel 1931), la seconda Swansea (164.825 abitanti). Altre città degne di nota sono: Barry (39.000 ab.), importante per i docks: la città non esisteva ancora nel 1860; Caerphilly (37.000 ab.), mercato importante; Gelligaer (43.100 abitanti), vive specialmente dell'industria del carbone; Llantrisant (22.000 abitanti), mercato; Maesteg (29.000 ab.), in altri tempi viveva dell'industria del ferro, ora del carbone; Merthyr Tydfil (81.000 abitanti), ferro e carbone; Mountain Ash (43.300 ab.), carbone; Pontypridd (47.200 ab.), mercato e industria del carbone. Inoltre esistono molti stabilimenti industriali nelle vallate di Rhondda e di Swansea.

Storia. - I Romani vi conquistarono le terre delle tribù dei Silures fra i fiumi Neath e Wye verso il 50 a. C. e vi s'impiantarono saldamente. Convertita la regione al cristianesimo, vi sorsero importanti case monastiche a Llancarvan, Llandough e Llanilltyd Fawr nel sec. VI, e Llandaff divenne sede episcopale: i primi vescovi furono S. Dubricio e S. Teilo. Dopo l'abbandono dei Romani il Glamorgan fu invaso dai Sassoni e poi dai Danesi. I Normanni sotto Robert Fitzhamon, signore di Gloucester, occuparono il Glamorgan alla fine del sec. XI, mentre però le leggi e istituzioni normanne erano applicate nelle terre basse, dette la Valle, gl'indigeni, sparsi nelle zone montuose, si mantennero quasi indipendenti coi loro usi. Il Glamorgan fu tenuto dai signori di Gloucester e poi da altre famiglie, finché passò alla corona inglese. Edoardo VI lo cedette a Herbert, primo conte di Pembroke, i cui discendenti, i marchesi di Bute, vi posseggono tuttora vaste terre. Lacerato da molte ribellioni degl'indigeni gallesi contro il dominio inglese, nella guerra civile parteggiò prima per il re, poi per il parlamento.

Vedi anche
Swansea Città della Gran Bretagna (169.880 ab. nel 2001), nel Galles meridionale, capoluogo del distretto unitario omonimo (378 km2 con 227.100 ab. nel 2006). Situata 57 km a NO di Cardiff, sorge in un’insenatura (Baia di Swansea) del canale di Bristol, alla foce del Tawe. Grande centro metallurgico (industrie ... Cardiff Città della Gran Bretagna (305.900 ab. nel 2005), capitale del Galles, posta alla foce dei fiumi Taff e Rhymney nell’estuario del fiume Severn. Modesto villaggio sino alla metà del 19° sec. (18.000 ab. nel 1850), ebbe poi un incremento rapidissimo, dovuto allo sfruttamento minerario e industriale del ... Galles (ingl. Wales) Regione storica e amministrativa della Gran Bretagna (20.732 km2 con 2.980.000 ab. nel 2007). Capitale Cardiff. Forma un vasto aggetto peninsulare, bagnato dal Mare d’Irlanda a N, dal Canale di Bristol a S, dal Canale di San Giorgio a O. Ad E il confine con l’Inghilterra, che risale alla ... Siluri (lat. Silures) Antica popolazione della Britannia meridionale (contee di Monmouth, Brecknock, Glamorgan), secondo Tacito immigrata dall’Iberia. Dopo la riduzione, sotto Claudio, della Britannia a provincia romana, i Siluri resistettero per qualche decennio, finché furono domati da Giulio Frontino (74-78 ...
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