GLAUCONE (Γλαύκον)
Figlio di Eteocle, fu eminente cittadino e uomo politico ateniese del demo di Etalide nel III sec. a. C. È menzionato in un'iscrizione come agonoteta e stratego ἐπὶ τῶν ὄπλων nel 296-5 a. C., almeno se il Nicia ricordato nel documento è l'arconte di quest'anno, e non va identificato, come di solito si è fatto, col Nicia di Otrine che fu arconte quindici anni più tardi. Si segnalò anche come vincitore col carro nei giuochi olimpici (Pausan., VI, 16, 9, confermato da un'epigrafe di Olimpia), ed è ricordato anche in un'iscrizione delfica dell'arcontato di Erasippo, in anno incerto. Insieme col fratello Cremonide prese parte attiva alla vita politica ateniese e al nuovo indirizzo antimacedonico, che si manifestò nella guerra combattuta contro Antigono Gonata anche nell'Attica, la cosiddetta guerra cremonidea (circa 266-262 a. C.). Finita la guerra con la vittoria d'Antigono, Glaucone e Cremonide dovettero fuggire in Egitto presso Tolemeo II, e alla corte tolemaica li troviamo in posizione elevata ancora nel 240 a. C. In un'iscrizione Glaucone appare ancora come prosseno dei Rodî.
Bibl.: G. De Sanctis, Contrib. alla st. ateniese dalla guerra lamiaca alla guerra cremonidea, in Studi di st. ant., di G. Beloch, II, Roma 1893, p. 39 segg.; J. Sundwall, De institutis reipubl. Athen. post Aristotelis aetatem commutatis, 1905, p. 20; W. Dittenberger, Sylloge Inscr. Graecarum, 3ª ed., I, Lipsia 1915-24, pp. 365, 395, 462; J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., IV, i, Berlino 1925, p. 588 seg.