GLI O LORO?
L’uso della forma pronominale atona gli in funzione di complemento di ➔termine in riferimento non solo al maschile singolare, ma anche al maschile plurale è ormai da considerarsi accettabile in quasi tutti i livelli di lingua.
Nel parlato colloquiale, quest’uso è molto comune
Ho incontrato i suoi genitori e gli ho chiesto di salutarmelo
Senti Mario e Paola: domandagli se ci raggiungono per l’aperitivo
Ma si trova ampiamente attestato anche in tutta la tradizione letteraria
Chi si cura di costoro a Milano? Chi gli darebbe retta? (A. Manzoni, I promessi sposi)
A favorire l’uso di gli al plurale c’è anche il fatto che il pronome loro è bisillabico (e dunque tonico, a differenza di tutti gli altri pronomi personali di questo tipo) e dev’essere sempre posto dopo il verbo
i suoi familiari non seppero nulla per quattro anni. Non venne mai detto loro se era stato accusato di qualche reato, processato o imprigionato («Corriere della Sera»).
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