globalizzazione e diritto
– Lo studio delle relazioni tra norma giuridica e spazi territoriali, designato – a partire dal 2001 – con il neologismo , ha evidenziato come il fenomeno della globalizzazione abbia profondamente alterato i rapporti tra economia e diritto; e posto in crisi la stessa capacità degli ordinamenti giuridici statuali di dare compiuta disciplina ai rapporti economici. Il diritto, infatti, non sembra poter prescindere da uno spazio, un ambito territoriale, un luogo, in cui la norma giuridica è destinata a valere e a trovare applicazione. Questo spazio, tradizionalmente delimitato e circoscritto dai confini nazionali, costituisce l’ambito territoriale nel quale lo Stato esercita la propria sovranità, ponendo regole e assicurandone il rispetto da parte di coloro che in quel medesimo territorio vivono e operano. Ma i confini costituiscono anche il limite oltre il quale le leggi dello Stato perdono valore e forza. Le attività economiche, invece, non soffrono di un necessario radicamento territoriale: la produzione di beni può ben svolgersi ovunque, mutare la propria localizzazione o articolarsi in più luoghi diversi e lontani tra loro; l’offerta di beni e servizi non rimane costretta entro angusti ambiti spaziali ma si rivolge a mercati tendenzialmente sempre più ampi ed estesi. Le relazioni economiche, dunque e per la loro stessa natura, non conoscono limiti territoriali; esse si svolgono all’interno di un mercato tendenzialmente senza confini e ormai divenuto globale. Ne discende che lo spazio del diritto – o, meglio, dei diritti nazionali – coincidente con il territorio dei singoli stati, non coincide con lo spazio, più ampio ed esteso, dell’economia. In questo scenario è dato di cogliere come la globalizzazione abbia dato causa a una profonda trasformazione del cosiddetto diritto del mercato. Sotto un primo profilo occorre considerare come la possibilità per le imprese di scegliere liberamente il luogo di svolgimento della loro attività, localizzandosi o delocalizzandosi secondo criteri di opportunità, abbia posto gli stati – interessati ad attrarre insediamenti produttivi nel proprio territorio – in concorrenza tra loro, inducendoli a modificare le regole interne e ad adottarne di più favorevoli e convenienti per le imprese (con l’attenuazione della pressione fiscale, l’adozione di meccanismi di incentivazione, la riduzione del costo del lavoro e delle garanzie per i lavoratori, l’allentamento dei vincoli relativi alla sicurezza delle attività di produzione e dei prodotti e alla tutela ambientale). Cosicché, si deve prendere atto del processo che conduce dal tradizionale sistema di regole del mercato – predisposto e adottato da ogni singolo Stato per la tutela di interessi generali – a un vero e proprio mercato delle regole, caratterizzato dalla dominanza degli interessi delle imprese e dalla capacità di queste di influenzare e orientare le scelte di politica legislativa. Sotto un secondo profilo si deve constatare come, nell’epoca della globalizzazione, il diritto del mercato non si identifichi più con le sole disposizioni derivanti da fonti di produzione normativa nazionali o da trattati internazionali tra stati, ma contempli anche regole elaborate direttamente dagli stessi operatori economici per la disciplina dei loro reciproci rapporti: si parla, a tale proposito, di una nuova lex mercatoria. Tali regole, comunemente adottate nella prassi e assunte a contenuto di specifiche clausole di accordi negoziali, traggono la loro precettività non da leggi statuali ma dal principio generale – che si assume originario e di portata universale – del valore vincolante del consenso contrattuale. Ci si chiede, infine, se la globalizzazione dell’economia potrà condurre nel futuro alla globalizzazione del diritto del mercato. In proposito si può ipotizzare un processo – lento, difficoltoso, ma in parte già avviato – che, mediante lo strumento tecnico degli accordi internazionali, persegua l’obiettivo della progressiva armonizzazione e dei diritti nazionali e assicuri l’applicazione delle medesime regole giuridiche a qualsiasi rapporto o relazione economica che si instauri o si svolga nell’ambito del mercato globale.