Scrittore e umorista spagnolo (Madrid 1881 - Buenos Aires 1963), favorito da una facilità di linguaggio che raggiunge il virtuosismo e da una vena ricca, colorita e funambolesca. Da uno dei primi libri, Morbideces (1905), questa facilità è risalita, dopo El rastro (1915), alla creazione di un sottogenere letterario personale, quello puntualizzato in Greguerías (1917), estroso e sbrigliato, a cui tenne dietro Pombo (1918). Tra i romanzi migliori si ricordano La viuda blanca y negra, La malicia de las acacias, El dueño del átomo (1928), La Nardo (1930), ecc. Ha scritto anche biografie (Azorín, Mi tia Carolina Coronado, Lope de Vega, Valle-Inclán, Quevedo), libri d'arte (Goya, El Greco, Gutiérrez-Solana, Picasso, ecc.), qualche opera di teatro (Los medios seres), un'ampia autobiografia (Automoribundia, 1948) e Nostalgia de Madrid (1955).