Scrittore statunitense (West Point, New York, 1925 - Los Angeles 2012). Autore ironico di una vasta serie di opere narrative che abbracciano vari temi, dall'ambiguità sessuale alla vita familiare, dalla storia antica, anche leggendaria, rivisitata alla fantasia filosofica, dalla satira politica al giallo, alla storia americana. Le sue forme espressive sono i romanzi, le opere teatrali e i saggi; in questi ultimi si trovano alcune fra le pagine più vivaci prodotte dalla critica statunitense nei tempi moderni.
Diplomato alla Phillips Exeter Academy, arruolato in marina durante la seconda guerra mondiale, tradusse la sua esperienza nel romanzo d'esordio Williwaw (1946), cui fecero seguito In a yellow wood (1947) e il controverso The city and the pillar (1948; n. ed., interamente rivista, col tit. Jim, 1965). Dopo i meno felici The season of comfort (1949), A search for the king (1950), The judgement of Paris (1952), Messiah (1954), e alcuni libri gialli, scritti sotto lo pseudonimo di Edgar Box, fu attivo come sceneggiatore televisivo e cinematografico e come autore di testi per il teatro (Visit to a small planet, 1955; A sense of justice, 1955; The best man, 1960). Tornò al romanzo con due tra le sue opere più convincenti: Julian (1964) e Myra Breckinridge (1968), dissacrante incursione satirica tra i miti americani. Scrittore colto e ironico, come ben testimoniano le numerose raccolte di articoli e saggi (Rocking the boat, 1962; Reflections on a sinking ship, 1969; Matters of fact and matters of fiction, 1977; A view from the diners club: essays 1987-1991, 1991; United States: essays 1952-1992, 1993, premiato con il National Book Award; The Last Empire: essays 1992-2000, 2000), V. ha posto ripetutamente al centro della sua opera la storia americana: Washington D.C. (1967); An evening with Richard Nixon (1972); Burr (1973); 1876 (1976); Creation (1982); Duluth (1983); Empire (1987); Dark green, dark red (1995); The golden age (2000); Inventing a nation: Washington, Adams, Jefferson (2003); Imperial America: reflctions on the United States of Amnesia (2004). Le sue memorie sono state pubblicate nel 1995 con il titolo Palimpsest: a memoir, cui ha fatto seguito Point to point navigation: a memoir (2006); una raccolta di suoi testi è, infine, in The selected essays of Gore Vidal (2008). Dagli anni Sessanta ha vissuto tra gli USA e l'Italia, dove la sua opera è ampiamente tradotta.