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GRADO DEGLI AGGETTIVI

La grammatica italiana (2012)
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GRADO DEGLI AGGETTIVI


Le qualità espresse dagli ➔aggettivi possono essere soggette a una gradazione, secondo la misura e l’intensità. Il grado positivo indica la qualità senza alcun termine di confronto (ad esempio Carla è alta).

1. Il grado comparativo stabilisce un confronto fra due elementi. La gradazione della qualità è messa a confronto con quella posseduta da un altro termine di paragone.

I tipi di comparativo sono tre.

• Comparativo di maggioranza, che si forma aggiungendo l’avverbio più all’aggettivo qualificativo

Carla è più alta di Stefania

• Comparativo di minoranza, che si forma aggiungendo l’avverbio meno all’aggettivo qualificativo

Carla è meno alta di Stefania

• Comparativo di uguaglianza, che mette a confronto una o più qualità possedute da entrambi i termini della comparazione; il secondo termine di paragone è introdotto dagli avverbi quanto o come

Tuo fratello è educato quanto te / come te

Nel comparativo di maggioranza e di minoranza il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di o dalla congiunzione che.

• Di si adopera preferibilmente quando il secondo termine di paragone è un nome o pronome non retto da preposizione, o quando è un avverbio

Sandro è più tranquillo di Luigi / di te / di prima

• Che si adopera quando il secondo termine di paragone è un nome o un pronome retto da preposizione, quando si mettono in relazione due qualità riferite allo stesso nome o quando si paragonano tra loro avverbi e verbi

Marco è più antipatico con te che con me

Giovanni è più intelligente che studioso

Giocare è più divertente che studiare

2. Il grado superlativo esprime l’intensità massima di una qualità in relazione ad altre grandezze (superlativo relativo) o in senso assoluto (superlativo assoluto).

• Il superlativo relativo è introdotto dagli avverbi più e meno preceduti dall’articolo determinativo; il gruppo di persone o cose rispetto alle quali una di esse possiede al massimo (o al minimo) grado una qualità è introdotto dalle preposizioni di, tra, fra, oppure può essere sottinteso

Mario è il più simpatico della compagnia

Fra le sue amiche, Antonella è la meno giovane

Abbiamo descritto i fenomeni più importanti

• Il superlativo assoluto si esprime:

– aggiungendo il suffisso -issimo (in pochi casi -errimo) alla ➔radice dell’aggettivo di grado positivo

una torta buonissima

un sapore asperrimo

– premettendo all’aggettivo di grado positivo un avverbio di quantità o un avverbio qualificativo, per rafforzarne il significato

Carla è molto arzilla oggi

Il film era particolarmente bello

– premettendo all’aggettivo di grado positivo ➔prefissi o ➔prefissoidi come super-, iper-, ultra-, stra-, sovra-

Il pullman oggi era strapieno

– ripetendo due volte l’aggettivo di grado positivo (reduplicazione intensiva)

Riccardo è alto alto

– intensificando l’aggettivo mediante tutto

Voi siete tutti matti!

– rafforzando il significato dell’aggettivo facendolo seguire da una locuzione, da un participio presente o da un altro aggettivo di significato analogo

Gli ha fatto uno sgarbo brutto forte

Ha comprato una macchina rossa fiammante

Monica è innamorata persa di Marco

Alcuni aggettivi formano i gradi di comparativo di maggioranza e superlativo assoluto da una radice diversa rispetto a quella del grado positivo. Questa forma si definisce organica e convive a fianco di quella regolare

buono ▶ migliore (più buono) ▶ ottimo (buonissimo)

cattivo ▶ peggiore (più cattivo) ▶ pessimo (cattivissimo)

grande ▶ maggiore (più grande) ▶ massimo (grandissimo)

piccolo ▶ minore (più piccolo) ▶ minimo (piccolissimo)

Alcuni aggettivi dispongono di una forma organica per il comparativo e il superlativo, ma nell’uso comune hanno perso il rapporto con la forma base dell’aggettivo e queste forme sono spesso percepite come di grado positivo

(alto) ▶ superiore (più alto) ▶ supremo o sommo (altissimo)

(basso) ▶ inferiore (più basso) ▶ infimo (bassissimo)

(interno) ▶ interiore (più interno) ▶ intimo (internissimo)

(esterno) ▶ esteriore (più esterno) ▶ estremo (esternissimo)

Anche alcune forme organiche di superlativo (postumo, ultimo, primo, prossimo) e di comparativo (anteriore, posteriore, ulteriore) sono ormai prive di rapporto con l’originaria forma base latina e sono usate come aggettivi di grado positivo

i ragazzi esibiscono tatuaggi plateali, le ragazze bikini e tacchi ultimissimo strillo («La Repubblica»).

Usi

Nell’uso popolare il superlativo relativo può essere espresso anche con gli avverbi indeclinabili meglio e peggio

il meglio vestito (= il vestito migliore)

le peggio persone (= le persone peggiori)

Questo costrutto può vantare anche qualche attestazione letteraria, come il titolo di un testo di Pier Paolo Pasolini

La meglio gioventù

ripreso dal verso di un canto alpino

L’è morto un alpino nel far la guerra / la meglio gioventù l’è sotto terra (Sul ponte di Perati)

Si tratta comunque di un costrutto da evitare nello scritto e nel parlato di una certa formalità.

Storia

Risulta largamente attestato nel corso della tradizione letteraria, ed ebbe particolare fortuna tra Sette e Ottocento per influsso del francese, il superlativo relativo con il doppio articolo

Cosa gli mancherebbe per esser l’uomo il più felice di questo mondo, se avesse appena un pochino di giudizio? (A. Manzoni, I promessi sposi)

Nell’italiano antico era possibile costruire il superlativo relativo anche con il suffisso -issimo

E come la rosa, il più bellissimo de’ fiori, è circondata di spine (L’Ottimo Commento della Divina Commedia)

e anche rafforzare il superlativo assoluto

apparvegli uno angelo molto bellissimo e di chiaro abito (D. Cavalca, Dialogo di san Gregorio volgarizzato).

Categorie
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Vocabolario
grado¹
grado1 grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: deh ferma un poco il g. (Boccaccio)....
aggettivo
aggettivo (ant. adiettivo e addiettivo) s. m. [dal lat. tardo adiectivum (nomen), der. di adicĕre «aggiungere», traduz. del gr. ἐπίϑετον (ὄνομα)]. – Parte del discorso che esprime gli attributi di qualità, quantità, ecc. della persona o...
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