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graffiti

di Flaminia Giorgi Rossi - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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graffiti

Flaminia Giorgi Rossi

Vecchie e nuove incisioni

Il graffito è un'incisione eseguita in modo da lasciare una traccia distinguibile. Gli uomini primitivi incidevano sulle pareti delle caverne motivi magici o religiosi. Gli Etruschi utilizzavano questa tecnica per decorare le suppellettili. Nel Rinascimento ornavano così le facciate dei palazzi. Oggi chiamiamo graffiti nuove forme di pittura murale, nate nelle periferie delle nostre metropoli

Dai graffiti preistorici ai palazzi rinascimentali

Nel Paleolitico l'uomo sente l'esigenza di esprimere con il disegno o il graffito la propria concezione magica dell'esistenza (arte). Non sapendo spiegare i fenomeni naturali, li raffigura dando loro un carattere propiziatorio e un aspetto realistico, talvolta sfruttando le sporgenze naturali della roccia per rafforzare il volume. Al Neolitico risalgono molti graffiti spesso colorati. L'uomo, divenuto sedentario, impara a descrivere meglio l'ambiente circostante. Rappresenta forme geometriche quasi astratte, dai contorni netti, e animali stilizzati. Le immagini documentano avvenimenti e trasmettono informazioni: sono perciò più sintetiche, come una scrittura. In Italia sono famosi i graffiti dell'Età del Ferro in Valcamonica (Alpi occidentali) e nel Sahara quelli del Tadrart Acacus in Libia.

In età rinascimentale (Rinascimento) venivano decorati con la tecnica del graffito, insieme all'affresco colorato oppure a chiaroscuro, le facciate e i cortili dei palazzi, come è ancora visibile in numerosi esempi rimasti nel centro storico di Roma.

Graffiti urbani

Nel 1960 gli adolescenti (teenagers) di New York cominciano a scrivere i propri nomi sui muri dei sobborghi, poi scelgono soprannomi per crearsi un'identità pubblica e marcare il territorio della gang con la firma (tag). I graffiti inizialmente avevano perciò una funzione territoriale. Come fenomeno artistico, la graffiti art si sviluppa negli Stati Uniti nei primi anni Settanta del 20° secolo, caratterizzata da scritte e disegni tracciati con bombolette spray su muri, vagoni di treni e metropolitane.

Che cosa hanno in comune questi graffiti con quelli preistorici? Allo stesso modo utilizzano i segni come un codice espressivo per trasmettere velocemente idee e messaggi. Ma al posto delle caverne ci sono ora i vagoni delle metropolitane, dove l'incisione sarebbe poco pratica e illeggibile; allora il segno graffiante e incisivo è prodotto da bombolette spray. Già i protagonisti delle avanguardie (come Klee o Miró) si erano ricollegati ai graffiti e all'arte primitiva per combattere la visione tradizionale del quadro come una finestra aperta sul mondo. Eppure qualcosa di nuovo c'è. I kids ("ragazzacci") sono i 'nuovi primitivi' di una società tecnologica avanzata. La metropoli è il loro habitat, il sottosuolo e la metropolitana sono il luogo d'espressione più adatto. Nel 1971 i giornali di New York denunciano il fenomeno dei writers ("scrittori" di graffiti) come atto vandalico, ma proprio da questa cultura hanno attinto artisti diventati poi di fama internazionale come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat.

Due artisti legati da un comune destino

Chi non ha mai visto gli omini che emanano raggi o i televisori con gambe o i bambini 'radioattivi'? Sono immagini a metà strada tra il fumetto e la pubblicità, che un tempo hanno ricoperto anche muri pubblici e che ora sono stampate su oggetti e indumenti. Sono simboli moderni usciti dalla mente creativa di Keith Haring, un giovane artista americano morto di AIDS, che ha lasciato in eredità alla ricerca contro questa malattia i proventi delle sue opere e il copyright per l'uso delle sue icone. Destino simile ha avuto un altro artista proveniente dalla cultura dei writers: Jean-Michel Basquiat, alla cui breve e travagliata esistenza è stato dedicato anche un film. A entrambi va il merito di aver elevato la cultura dei graffiti da fenomeno sociale dei ghetti a un riconosciuto linguaggio artistico di portata internazionale.

Vedi anche
disegno arte Rappresentazione grafica di oggetti della realtà o dell’immaginazione, di persone, di luoghi, di figure geometriche. Momento ideativo o preparatorio di un’opera eseguita con altre tecniche (pittura, scultura) o espressione autonoma, ha come base la linea mediante la quale si fissa l’immagine. ● ... Pompei Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome di Valle di Pompei, a E dell’antica Pompeii, attorno al celebre santuario della Madonna del Rosario. ... fibula anatomia L’osso (detto anche perone) che assieme alla tibia costituisce lo scheletro della gamba. Ha corpo prismatico-triangolare, e quasi rettilineo. L’estremità superiore, detta testa della fibula, presenta una superficie articolare in rapporto con analoga faccetta del condilo esterno della tibia. ... epigrafia Branca dell’archeologia che studia le epigrafi (iscrizioni incise nel bronzo o nel marmo) antiche. 1. epigrafia orientale Lo studio dell’epigrafia è fondamentale per le antiche civiltà orientali, in alcune delle quali il materiale epigrafico rappresenta quasi l’unica fonte di informazione. L’importanza ...
Categorie
  • GRAFICA DISEGNO INCISIONE in Arti visive
Tag
  • ETÀ DEL FERRO
  • KEITH HARING
  • RINASCIMENTO
  • PALEOLITICO
  • VALCAMONICA
Altri risultati per graffiti
  • graffiti
    Enciclopedia on line
    (writing) Pratica di espressione visuale ed esperienza artistica tipica dello spazio urbano, talvolta definita impropriamente graffitismo, altresì nota con l’espressione aerosol art. Nasce come attività spontanea non autorizzata basata sulla scrittura variamente elaborata, a volte calligrafica, del ...
  • graffito
    Enciclopedia on line
    Tecnica di realizzazione della superficie di un corpo duro (pietra, metallo, osso, intonaco ecc.) e, per estensione, il disegno stesso. Archeologia I g. possono avere un valore artistico oppure semplicemente documentario (iscrizioni g.). Fra i g. figurati, di carattere per lo più rituale, sono quelli ...
  • GRAFFITO
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996)
    A. Petrucci Nel Medioevo la denominazione di g. può essere attribuita a disegni simbolici e a testimonianze scritte, in genere brevi o ridotte soltanto a un nome, eseguiti su superfici dure (intonaco, pietra, terrecotte, metalli) con strumenti di metallo o di osso appuntiti (stili e oggetti analoghi) ...
Vocabolario
graffito
graffito agg. e s. m. [der. di graffiare]. – 1. agg. Inciso con una punta, detto sia della superficie (pietra, metallo, osso, intonaco, ecc.) che viene incisa, sia del disegno che viene così eseguito: parete g.; vasi g.; e con uso più propriam....
graffiare
graffiare v. tr. [prob. der. del longob. *krapfo «uncino» (cfr. graffio1)] (io gràffio, ecc.). – 1. a. Lacerare la pelle con le unghie più o meno profondamente: la sorellina gli ha graffiato la guancia; il gatto lo graffiò a una mano; Cerbero...
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