GRAMMATICA GENERATIVA
(App. IV, II, p. 96)
La g. generativo/trasformazionale, che fin dalle prime formulazioni è apparsa come la maggiore novità nella linguistica teorica contemporanea, resta tuttora uno dei modelli teorici più coerenti ed elaborati. La sua evoluzione ha seguito linee di sviluppo e di revisione a volte anche assai rapide, grazie a moltissimi ricercatori. N. Chomsky continua peraltro a essere il caposcuola, colui che, incorporando suggerimenti e approfondimenti anche di altri, rielabora il quadro teorico generale.
Volendo mettere a fuoco quanto di continuo e di diverso vi sia in questa teoria, è opportuno distinguere due aspetti differenti anche se interdipendenti: quello degli assunti teorici di base, e quello del modello concreto di grammatica proposto. Rispetto al primo si può affermare che in questo programma di ricerca si ritrova continuità e persistenza degli obiettivi individuati nelle prime formulazioni.
Scopo della teoria continua a essere quello di caratterizzare il concetto di ''lingua naturale possibile'', quello cioè di mettere a fuoco in modo dettagliato e preciso quelle caratteristiche che fanno di un sistema di comunicazione una lingua naturale, distinguendola così da tutti gli altri sistemi semiotici. La teoria deve quindi contenere principi e regole tali da permettere che da essa siano deducibili solo e tutte le grammatiche di lingue naturali. Tali regole e principi saranno dunque universali, e se li si considera parte della dotazione biologica innata della specie umana si potrà dar conto dell'acquisizione della lingua madre da parte dei bambini, acquisizione che avviene in tempi assai rapidi, considerando la complessità del sistema che dev'essere appreso. L'oggetto di studio della teoria linguistica è la ''grammatica'' vista ancora come un sistema di conoscenze di un parlante-ascoltatore idealizzato (cioè quella che fin dalle prime formulazioni era stata individuata come ''competenza''). Si ritrovano dunque gli assunti di base delle prime formulazioni della teoria, ma vi sono approfondimenti che portano a evidenziare altre tematiche.
La teoria linguistica è ora vista come ''modulare'', articolata cioè in una serie di componenti semplici interagenti tra di loro, ciascuno dei quali ha propria autonomia e propria struttura astratta. Così è stata separata la teoria della competenza grammaticale da quella della competenza pragmatica, all'interno della prima una teoria della sintassi da una della forma logica e una della fonologia, e all'interno della teoria sintattica varie sottoteorie. L'altra novità è la nozione di parametro per la definizione della nozione Grammatica Universale (GU) e la distinzione tra ''grammatica centrale'' e ''grammatica periferica''.
La GU è un sistema di principi invarianti e di principi che variano, e cioè prevedono possibilità alternative che ciascuna lingua può definire in modo diverso scegliendo tra i valori possibili ammessi dal parametro stesso. Ogni lingua fissa in uno dei modi possibili ciascun parametro e si ottengono così grammatiche specifiche o ''grammatiche centrali''.
Altri cambiamenti rilevanti della specifica teoria si hanno rispetto all'organizzazione della grammatica. I livelli di rappresentazione sono, nella teoria GB (da Lectures on government and binding di Chomsky), un livello di rappresentazione fonetica, uno di Forma Logica (rappresentazione degli aspetti semantici determinati dalla struttura sintattica) e due livelli di rappresentazione sintattica: la struttura-p e la struttura-s. La struttura-p contiene tutta l'informazione ricavabile dal lessico per ogni elemento lessicale in essa contenuto, e la sua forma sintattica viene poi proiettata nella struttura-s, cioè la rappresentazione strutturale sottostante alle frasi osservabili.
Abbastanza radicalmente rivisto è il ruolo delle regole: quelle di struttura sintagmatica si limitano a specificare per ciascuna lingua le sue proprietà specifiche − cioè il ''tipo'' di lingua rispetto all'ordine dei costituenti soggetto, oggetto, verbo − mentre tutto il resto dell'informazione sulla struttura sintattica non dovrà più essere specificato nelle singole grammatiche, perché specificato nella teoria linguistica per tutte le lingue (dalla teoria cosiddetta della X-barra). Anche le regole trasformazionali hanno subito revisioni radicali e notevoli semplificazioni. Tutte le regole di movimento, come la Passiva, il Sollevamento, le Interrogative, ecc., sono ridotte a una sola regola assai generale ''muovi-α'' (dove α sta per una qualsiasi categoria), la cui applicazione generalissima avrà delle restrizioni che possono essere in parte diverse da costruzione a costruzione. Una serie di principi interagiranno con essa per stabilire se e dove tale regola può applicarsi.
Tutti i fenomeni che nella teoria standard venivano coperti dalle regole trasformazionali sono ora coperti da un numero assai minore di regole integrate da una parte da condizioni generali sulla loro applicazione (cioè da principi e condizioni) e dall'altra da condizioni sull'output (cioè da filtri). L'introduzione dei principi − di numero assai limitato e di carattere assai generale e semplice − ha consentito la semplificazione dei sistemi di regole presenti nel nuovo quadro. La teoria ha così raggiunto un alto grado di organizzazione deduttiva.
Bibl.: Data la grandissima quantità di titoli prodotti in quest'area di studio ci limiteremo a dare indicazioni essenziali, e cioè i volumi e le riviste più importanti. Tra i volumi: N. Chomsky, Reflections on language, Londra 1976; Id., Essays on form and interpretation, Amsterdam 1977; Id., Rules and representations, Oxford 1980; Id., Lectures on government and binding, Dordrecht 1981; A. Belletti, L. Branzi, L. Rizzi, Theory of markedness in generative grammar, Pisa 1981; N. Hornsteyn, D. Lightfoot, Explanation in linguistics, Londra 1981; N. Chomsky, Some concepts and consequences of the theory of government and binding, Cambridge (Mass.) 1982; R. S. Kayne, Connectedness and binary branching, Dordrecht 1984; N. Chomsky, Knowledge of language: its nature, origin and use, New York 1986.
Tra le riviste: Linguistic Inquiry, The Linguistic Review, Natural Language and Linguistic Theory.
Per le descrizioni dell'italiano: L. Rizzi, Issues in Italian syntax, Dordrecht 1982; L. Burzio, Italian syntax, ivi 1986. Continua inoltre la pubblicazione della Rivista di Grammatica Generativa.