grandi numeri, legge dei
Uno dei risultati fondamentali del calcolo delle probabilità, che descrive il comportamento della media di una successione di variabili aleatorie all’aumentare del loro numero. Tale legge è talvolta chiamata legge empirica del caso o teorema di Bernoulli, dal nome del matematico J. Bernoulli che per primo ne ha data una formulazione. Nella formulazione originaria di Bernoulli, la frequenza relativa di ‘testa’ in una sequenza di lanci di monete tende a essere sempre più vicina alla probabilità di ottenere testa in un singolo lancio. Un risultato simile è vero più in generale.
Per enunciare la legge dei g. n. nella sua forma più semplice, si consideri una successione di variabili aleatorie indipendenti e identicamente distribuite, tutte con media
per ogni n-upla.
La legge dei g. n. assicura che al crescere di n, la variabile aleatoria n converga a μ in un senso opportunamente definito. Si parla di legge forte dei g. n. quando n converge a μ quasi certamente, cioè quando si ha che è uguale a 1 la probabilità che il limite di n sia μ:P(limn→∞ n=μ)=1. Si parla di legge debole dei g. n. quando la convergenza di n a μ è in probabilità, vale a dire che limn→∞ P|n−μ |<ε)=1 per ogni ε>0. Si hanno leggi dei g. n. diverse a seconda del grado di dipendenza e di eterogeneità delle variabili aleatorie che compongono la successione X1, X2,... . In statistica, le leggi dei g. n. sono uno strumento fondamentale nello studio delle proprietà asintotiche di uno stimatore (➔). Per es., si invoca una legge dei g. n. per provare che lo stimatore n della media μ di una popolazione è consistente.