Grandi
Grandi Guido propriamente Francesco Lodovico (Cremona 1671 - Pisa 1742) matematico e filosofo italiano, frate camaldolese con il nome di Luigi Guido. Allievo nell’infanzia di Giovanni Girolamo Saccheri, divenne professore di filosofia e teologia nel monastero camaldolese di Firenze, quindi docente di filosofia (1700) e di matematica (1714) nell’università di Pisa. Nel 1703 pubblicò in latino il testo La quadratura del cerchio e dell’iperbole. Proprio nell’elaborazione di quest’opera s’imbatté nell’apparentemente paradossale comportamento di una somma infinita di numeri di segno alterno che può non convergere. La serie che porta il suo nome (→ Grandi, serie di) ha come termini le potenze naturali di 1 ed è indeterminata, oscillando tra il valore 0 e il valore 1. Entrò in contatto con G.W. Leibniz e divenne socio della Royal Society. Nominato matematico di corte dal granduca di Toscana, studiò la curva algebrica da lui chiamata rodonea per la sua forma a fiore e le curve analoghe sulla sfera dette clelie. Fu tra i primi a diffondere in Italia la nuova analisi degli infiniti di Newton e Leibniz.