Tebaldo Visconti (Piacenza 1210 - Arezzo 1276); eletto papa nel sett. 1271 dopo quasi tre anni di sede vacante dalla morte di Clemente IV (1268), convocò il Concilio (1274) detto di Lione (XIV ecumenico), con l'obiettivo di organizzare una crociata, unificare le Chiese di Oriente e di Occidente e riformare i costumi del clero, ma non raggiunse nessuno di tali scopi. Il suo culto come beato fu approvato il 12 sett. 1713.
Vita e attività. Arcidiacono di Liegi, prima del pontificato era ben noto per le alte doti spirituali e per la vasta esperienza acquistata nei suoi viaggi col card. G. Pecorari a Lione, col card. G. Fieschi a Londra. Amico di Edoardo principe di Galles, lo aveva accompagnato in Terra Santa, ove a S. Giovanni d'Acri lo raggiunse inaspettata l'elezione pontificia (1271) dopo tre anni di conclave a Viterbo e una specie di assedio della fame, cui i Viterbesi sottoposero i cardinali divisi in fazioni inconciliabili. A Viterbo fu ordinato prete il 13 marzo; a Roma incoronato il 27; quattro giorni dopo lanciava l'appello per un concilio generale con lo scopo di organizzare una crociata, unificare la Chiesa greca e quella latina, riformare i costumi del clero e del laicato. Il concilio (1274), detto di Lione (XIV ecumenico), vide gran folla di prelati, ma non raggiunse in realtà nessuno dei suoi scopi: per la crociata si raccolsero solo denari; l'unione fra le due Chiese, determinata da motivi più politici che religiosi (Michele Paleologo voleva fermare con l'aiuto del papa l'espansione di Carlo d'Angiò dall'Albania all'Acaia), fu raggiunta con compromessi, ma durò poco. Per la riforma del clero ha importanza solo la serie di disposizioni per limitare la durata dei conclavi. Fautore di pace, G. cercò anche, senza riuscirvi, di riportare tranquillità nei Comuni dilaniati dalle fazioni, come a Firenze che colpì d'interdetto. Aveva inoltre iniziato una politica di accordi con Rodolfo d'Asburgo, imperatore neoeletto (1273), col proposito di preparare una nuova crociata, quando lo colse la morte.