gru e folaghe
Uccelli trasformisti
Adattandosi ai diversi ambienti, gli uccelli appartenenti all'ordine dei Gruiformi hanno finito per assomigliare agli uccelli di altri ordini che vivono in ambienti simili: le gru, per esempio, assomigliano alle cicogne, le folaghe alle anatre, le otarde ai tacchini. Si tratta di fenomeni di convergenza evolutiva. Gruiformi di isole lontane sono incapaci di volare e sono a rischio di estinzione
Gru, folaghe, gallinelle d'acqua, polli sultani, porciglioni, otarde e galline prataiole sono l'espressione della diversità dei Gruiformi, un ordine di uccelli diffuso in tutto il mondo con 11 famiglie e circa 200 specie.
È difficile dire che cosa abbiano in comune questi uccelli tra loro, a parte le relazioni di parentela stabilite dalla tradizione ornitologica e in parte confermate da ricerche biochimiche e molecolari. Infatti, l'ordine comprende forme adattate a stili di vita assai diversi e quindi con un aspetto completamente differente.
Le gru sono trampolieri di grossa taglia, con collo lungo e becco affilato, che vivono in ambienti aperti come le steppe e le savane, nutrendosi di grossi insetti, lucertole, serpenti e topi. Il loro aspetto ricorda quello delle cicogne con le quali condividono gli ambienti e il modo di vivere. Tuttavia, diversamente dalle cicogne che costruiscono il nido su alberi o rocce, le gru nidificano sempre per terra, come fanno in genere anche gli altri Gruiformi. La gru (Grus grus) vive anche in Italia ma è rara, forse a causa della caccia intensa che ha subito in passato. Molto belle sono le gru coronate (genere Balearica) che vivono lungo i fiumi e i laghi dell'Africa orientale. La loro testa è ornata da una cresta di piume sottili e dorate. Sono state spesso raffigurate nelle pitture tombali degli antichi Egizi, e oggi sono il simbolo nazionale del Ruanda.
La famiglia dei Rallidi comprende numerose specie di Gruiformi che vivono per lo più nei canneti, come la comune gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), il raro pollo sultano (Porphyrio porphyrio) e lo sfuggente porciglione (Rallus aquaticus). La folaga (Fulica atra), invece, trascorre il proprio tempo nuotando lontano dalle rive insieme alle anatre con cui viene spesso confusa, e si tuffa per raccogliere piante acquatiche. D'inverno, forma gruppi assai numerosi nei laghi europei e nelle lagune salmastre del Mediterraneo. Tra i Rallidi troviamo molte specie endemiche di piccole isole, alcune delle quali si sono estinte in tempi storici. In Nuova Zelanda, in Nuova Guinea e a Celebes (Indonesia) esistono specie, oggi sempre più rare, che hanno perduto la capacità di volare, poiché nelle loro isole non esistevano temibili predatori prima dell'arrivo dell'uomo.
Nelle steppe eurasiatiche e nelle savane africane vivono le otarde, uccelli di medie e grandi dimensioni che assomigliano ai tacchini. Come questi ultimi hanno zampe e becco relativamente corti, si nascondono tra l'erba e gli arbusti e camminano alla ricerca di insetti, piccoli vertebrati e bacche. Le specie giganti (1,30 m di altezza) vivono nelle savane africane, come l'otarda di Kori (Ardeotis kori) e in quelle australiane. La specie più piccola è la gallina prataiola (Otis tetrax) che nidifica nei pascoli e nei campi di grano dell'Europa meridionale.
Nel Decamerone Boccaccio narra la storia del cuoco Chichibio, il quale dopo aver donato a una ragazza una coscia della gru che stava cucinando per il suo signore, si difende dall'ira di questi sostenendo che le gru hanno una zampa sola. Per dimostrarlo, la mattina del giorno seguente, mostra al signore un gruppo di gru addormentate che si reggono infatti su una sola zampa. Nella realtà dei fatti, gli uccelli si riposano in questo modo, alternando una zampa e poi l'altra, per regolare la circolazione. Anche noi adottiamo inconsciamente questo meccanismo fisiologico quando aspettiamo in piedi e graviamo il peso corporeo su una gamba per volta.