(ted. Welfen) Con i nomi di guelfi e ghibellini si suole designare i due partiti sorti in Germania dopo la morte di Enrico V (1125), il primo guidato dai G., l’altro capeggiato dagli Hohenstaufen, signori di Waibling e duchi di Svevia. Sotto Federico II i g. sostennero una politica di accordo con i pontefici, mentre i loro avversari si schierarono a favore dell’Impero. In Italia la divisione tra guelfi e ghibellini qualificò l’opposizione tra fazioni, famiglie e città per concorrenza o discordanza d’interessi (economici, sociali, religiosi), non sempre collegati alla lotta tra Impero e Papato.
Durante il Risorgimento italiano, si designò come neoguelfo il programma giobertiano, in quanto affidava al Papato una funzione diretta suggerendo per gli avversari, anticlericali e ostili al dominio temporale dei papi, la denominazione di neoghibellini.