Teologo (1070 circa - 1122), allievo di Anselmo di Laon. Fu arcidiacono di Notre-Dame e insegnante alla scuola cattedrale di Parigi (1095 circa), ove ebbe come discepolo Abelardo. Verso il 1110 rinunziò alle sue cariche e fondò la celebre scuola di S. Vittore. Vescovo di Châlons-sur-Marne dal 1113, nel 1119 fu legato da Callisto II presso l'imperatore Enrico V nel quadro della lotta delle investiture. Nella di sputa sugli universali assunse, secondo la testimonianza di Abelardo, una posizione di realismo estremo, che modificò poi, per le obiezioni oppostegli appunto da Abelardo, nella teoria dell'indifferenza per cui negli individui, sotto le determinazioni proprie di ciascuno, vi è una realtà specifica e generica costituita da caratteri non differenti o almeno somiglianti. Opere: De sacramento altaris; De origine animae; Dialogus inter Christianum et Judaeum, di attribuzione incerta; nonché una raccolta di Sententiae.