Manager italiano (n. Trieste 1895 - m. 1961), di famiglia ebrea galiziana; fu l'autore della ricostruzione delle telecomunicazioni italiane nel secondo dopoguerra. Intraprese gli studi giuridici all'univ. di Padova; nella prima guerra mondiale rifiutò la chiamata austriaca alle armi e combatté da volontario nell'esercito italiano riportando gravi ferite. Iniziò nel dopoguerra la carriera bancaria e nel 1932 fu assunto dalla SOFINDIT (Società finanziaria industriale italiana) dove diede avvio alla riorganizzazione delle varie società telefoniche controllate dalla SIP elettrica. Direttore (1935-41) della sede di New York della Banca commerciale italiana, all'entrata in guerra degli USA fu internato a Ellis Island, poi volle rientrare in Italia malgrado il rischio delle persecuzioni antisemite. Dal 1946 al 1961 R. R. ricoprì la carica di direttore generale della STET (Società torinese esercizi telefonici) e durante la sua gestione gli azionisti soci aumentarono dai 4.500 del 1948 ai 60.000 del 1961, mentre dal lato della finanziaria incorporò varie società manifatturiere, tra cui la Siemens di Milano. Presidente dell'Opera per l'assistenza ai profughi giuliani e dalmati, gli è stata dedicata nel 1972 da Sip e STET la Scuola superiore G. Reiss Romoli (L'Aquila), riconfermata dalla TILS S.p.a. (di Telecom Italia) per la formazione del management del gruppo.