Telecom Italia Società italiana di telecomunicazioni, con sede a Milano, nata, come gestore unico a livello nazionale delle telecomunicazioni, il 18 agosto 1994 dalla fusione per incorporazione in SIP di 4 società del gruppo IRI-STET: Iritel, Italcable, Telespazio e SIRM (Società Italiana Radiomarittima). Per conseguire una maggiore flessibilità gestionale, in vista della completa liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni a partire dal 1° gennaio 1998, sono state scorporate da T. la divisione spazio (1° gennaio 1995), che ha dato vita a una nuova società denominata Nuova Telespazio S.p.A., e la divisione servizi mobili (14 luglio 1995), che ha dato vita a una nuova società denominata Telecom Italia Mobile S.p.A., primo gestore nazionale di telecomunicazioni radiomobili (TACS e GSM). Nel 1997, in seguito al riassetto del settore pubblico delle telecomunicazioni, la STET, società finanziaria dell’IRI costituita nel 1933 per il controllo delle società concessionarie del servizio telefonico, ha incorporato la controllata T. assumendone la ragione sociale. Nello stesso anno è stata avviata la privatizzazione del gruppo, premessa della liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni. Nel 1999 il gruppo Olivetti, attraverso la Tecnost di R. Colaninno, ha lanciato con successo un’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) su Telecom Italia. In seguito al cambiamento dell’azionista di maggioranza, nel corso del 2000, è stata realizzata la ristrutturazione organizzativa del gruppo. Nel 2001 T. è stata rilevata dalla finanziaria Olimpia, di proprietà della Pirelli, della Edizioni Holding dei Benetton, di Banca Intesa e di UniCredito. Nel 2002 la Nuova Telespazio, che nel 1997 aveva mutato nome in Telespazio, è stata ceduta a Finmeccanica. Nel 2007 il controllo di T. è passato a una cordata italo-spagnola, formata dalla società telefonica iberica Telefónica, e da Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Generali e Benetton; nel 2013 un accordo di Telefónica con Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo ha consentito alla società telefonica iberica di salire dal 46 al 65% di Telco, che controlla il 22,4% di Telecom. Nel 2018, divenuta public company, la Cassa Depositi e Prestiti ha acquistato azioni della società per il 4,2%, l'8,8% è detenuto dalla società statunitense Elliott Management Corporation e il 23,9% dalla società francese Vivendi. Assunta nel 2019 la denominazione di TIM S.p.A. (Gruppo TIM), nel maggio 2022 la società ha sottoscritto, insieme a CDP Equity, Teemco Bidco S.à.r.l., Macquarie Asset Management e Open Fiber un protocollo di intesa non vincolante relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber. WindTre (24,2%). Al primo trimestre 2023 TIM è leader del mercato della telefonia mobile (28,4%), seguito da Vodafone (27,5%) e WindTre (24,2%).