BACCELLI, Guido
Medico e uomo di stato. Nato a Roma il 25 novembre 1832, fu dapprima assistente e professore di medicina legale, nel 1856 fu nominato professore di clinica medica nell'università di Roma, e tenne l'insegnamento fino alla morte, avvenuta il 10 dicembre 1916. Ricordiamo tra i suoi principali contributi scientifici gli studî sull'infezione malarica e la cura endovenosa con i sali di chinino; l'introduzione dell'ossigeno in terapia; le iniezioni endovenose di sublimato nella cura della sifilide, della erisipela, delle setticemie; la cura del tetano mediante le iniezioni di acido fenico; l'uso del salasso nelle nefriti acute; gli studî sulla trasmissione della voce nell'empiema. Fu facile ed elegante oratore latino; deputato dal 1874, nel 1880-84 fu ministro dell'Istruzione con Depretis; nel 1893-96 con Crispi; nel 1898-900 con Pelloux; nel 1901-03 ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio con Zanardelli. Sin dalla sua prima nomina al Ministero dell'istruzione pubblica, il B. espose un organico disegno di riforma della scuola, secondo il quale la scuola di primo grado doveva essere assunta dallo stato, gl'istituti di istruzione media passavano a carico delle provincie, le università conseguivano piena autonomia amministrativa e disciplinare. Un disegno di legge per mettere in atto questo suo ultimo proposito fu presentato il 17 novembre 1881 e ripresentato, per la nuova sessione parlamentare il 25 novembre 1882, discusso e approvato dalla Camera e rimasto allo stadio di relazione davanti il Senato. Un secondo progetto il B. presentò alla Camera il 6 dicembre 1894 e ripresentò il 13 giugno 1895, ma non fu discusso. Infine, un terzo disegno di legge fu presentato dal B. il 4 luglio 1898; la discussione generale ebbe luogo, non la discussione degli articoli per la chiusura della sessione. E il disegno di legge tornava ancora alla Camera il 20 novembre 1899.
I capisaldi della riforma erano: consolidamento delle somme stanziate nel bilancio dello stato per ogni università, consentendo amministrazione autonoma anche per i proventi delle tasse; creazione del curatore accademico, cui sarebbe affidato il governo disciplinare dell'università; retribuzione diretta dei professori, ufficiali o liberi, con un minervale per ogni studente iscritto al corso; conferimento diretto delle lauree da parte delle facoltà; ogni laureato avrebbe potuto insegnare, ma per esercitar la professione avrebbe dovuto superare l'esame di stato. Quello che di buono conteneva la riforma dovette attendere tempi migliori per essere messo in atto.
Allo stesso modo, i tempi migliori han poi permesso l'attuazione di un'altra idea del B.: l'istruzione premilitare cha avrebbe dovuto esser divisa in due periodi: nel primo i giovani avrebbero completata la loro istruzione elementare; nel secondo si sarebbero propriamente preparati alla milizia con esercizî ginnico-sportivi.
Si devono anche a Guido B. i restauri del Pantheon, il progetto della Passeggiata archeologica di Roma, che porta il suo nome, il Policlinico di Roma, gli studî sulle bonifiche delle paludi pontine; nel 1901 istituì i campicelli sperimentali e la festa degli alberi.
Tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo: Patologia del cuore e dell'aorta (Roma 1864-67); Sulla trasmissione dei suoni attraverso i liquidi endopleurici (Roma 1876-77); La Malaria (Roma 1878); Policlinico e Palazzo delle scienze in Roma (Roma 1883); oltre ai Discorsi sulla legge forestale pronunziati alla Camera (Roma 1877).
Bibl.: A. Baccelli, Mio padre, Roma 1923; C. Re, Il progetto Baccelli, Roma 1883.